Dopo gli stracci Calenda-Renzi, volano quelli Conte-Schlein

Dopo gli stracci in faccia della coppia “impossibile” Calenda-Renzi, sembra avvicinarsi velocemente il tempo degli stracci della coppia “improbabile” Schlein-Conte.
Lo strappo sulle armi all’Ucraina già c’è stato: con Giuseppi sempre più filoputiniano e anti-Nato, ed Elly che vorrebbe accontentarlo ma non può. Perché, se lo facesse, i dem – Franceschini in testa – andrebbero a cospargersi il capo di cenere in ginocchio davanti a Bonaccini.
Adesso sta per scoppiare la bomba Termovalorizzatore di Pomezia deciso dalla giunta capitolina guidata dal sindaco dem Roberto Gualtieri.
Da una parte c’è la Schlein. La quale anche qui vorrebbe, ma non può, abbracciare la causa dei 5 Stelle, medesimi motivi di cui sopra; e si arrampica penosamente sugli specchi: ora dicendo che lei è da poco segretaria Pd, ora affermando che la materia è competenza del sindaco di Roma.
Dall’altra parte c’è Conte. Il quale già utilizzò strumentalmente la storia del Termovalorizzatore per far cadere il governo Draghi, e che oggi ci riprova ma per creare problemi al Pd e alla Schlein che gli stanno soffiando un po’ di voti in giro.
Il capo dei 5 Stelle mercoledì è tornato (si fa per dire) in piazza a Roma per manifestare contro il sindaco Gualtieri. Grida (in questo caso) contro il genero Gualtieri perché la suocera Schlein intenda. Ha detto: “Il Pd ha tantissima stampa amica e addolorata. Però è il Pd che deve chiarire. Noi combattiamo le nostre battaglie”. Tutto qui. In effetti, più che dire, ha messo le mani avanti, ha velatamente minacciato fulmini e saette: voi dem vi comportate così, allora niente alleanza.
Insomma, l’ex Avvocato del Popolo, oggi più che mai Avvocato delle cause perse, ha capito bene cosa sta accadendo. Ha capito che, Schlein o non Schlein, il vero obiettivo del Pd è “bruciare” Conte e riprendersi i voti finiti ai 5 Stelle. Bruciarlo, ma non già nel Termovalorizzatore: la tattica è farselo a fuoco lento.
Che Politica Pensante e Alta e Nobile, ragazzi!

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