Alta Irpinia comunità accogliente con oltre 270 ospiti nei centri Sai: argine contro lo spopolamento
I rifugiati e i richiedenti asilo, oltre agli ucraini sono un'autentica risorsa per il comprensorio. Grazie alle strutture che gestiscono gli arrivi si genera lavoro e si spalma economia
L’Alta Irpinia è una delle principali comunità solidali di accoglienza con oltre 270 ospiti, a cui si aggiungono gli ucraini che sono iscritti ad altri elenchi. I centri Sai- sistema di Accoglienza e Integrazione ospitano numeri importanti di rifugiati e richiedenti asilo da ogni parte del mondo. Oltre a garantire ospitalità e a promuovere integrazione, i centri hanno creato occasioni di lavoro ed economie di scala nei comuni dove sono allocati.
Dai fitti delle case alla spesa nei negozi di alimentari, abbigliamento e farmacie. Senza contare l’opportunità di dare nuova linfa alle scuole elementari a rischio chiusura e mettere in campo strategie tese a trattenere chi arriva, per diventare meta di arrivo e non di passaggio. Il solo centro Sai di Sant’Angelo dei Lombardi conta 120 ospiti, in rete con Cairano Andretta e Aquilonia.
Sant’Andrea di Conza ospita 35 minori non accompagnati e ma insieme a Lacedonia ha avviato un importante percorso di integrazione con l’affidamento familiare per i minori che sono arrivati da soli in Italia, coinvolgendo 6 famiglie del posto. A questi si sommano i 20 posti ordinari di Conza della Campania, i 54 di Villamaina e i 40 di Bisaccia.
A Monteverde sono state assegnate sei famiglie, per un totale di 15 persone: 6 mamme e 9 bambini. Infine Calitri, che ha spalancato le porte a 15 minori non accompagnati. Per gli operatori chiamati a gestire le comunità alloggio si tratta di una importante argine allo spopolamento delle aree interne che contempla arricchimento culturale e sociale.
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