Lo scandalo senza fine del Piano di Zona: “Per colpa vostra i nostri figli senza assistenza”
Chissà se un minimo di vergogna gli amministratori del piano di zona questa mattina l’avranno provata. Davanti a loro si sono presentate tre mamme e una nonna di bambini affetti da autismo, che per colpa delle beghe politiche e delle incapacità amministrative non ricevono l’assistenza specialistica alla comunicazione per i loro figli.
La signora Ferruccia Capozzi si è fatta portavoce di 80 famiglie e relativi figli affetti dal disturbo dello spettro autistico, che l’anno scorso non hanno potuto contare sull’assistenza specialistica nelle scuole, quest’anno garantita invece solo per un monte ore irrisorio rispetto a quanto dovrebbe essere assicurato dalle politiche sociali.
L’ennesimo schiaffo da parte dei sindaci alle difficoltà in cui versano migliaia di famiglie appartenenti all’ambito, che vedono negarsi da anni le cure per i loro figli, per i disabili, per gli anziani, con milioni di euro di fondi regionali persi per la mancata programmazione dei comuni. Ma questa mattina con i loro occhi hanno dovuto affrontare il dolore che può procurare la loro irresponsabilità
“Sono mortificato”, con un fil di voce il sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi (che finora, naturalmente, di colpe non può averne accumulate, essendo in carica da soli due mesi) ha risposto alle signore, promettendo una svolta che dovrebbe concretizzarsi attraverso la costituzione dell’azienda consortile.
Per farvi un esempio della sciatteria amministrativa che regna nell’ambito, i sindaci si sono dovuti prendere ulteriori dieci giorni per la firma che sancirà la nascita del consorzio a causa di un vizio di forma: il comune di Capriglia Irpina non era infatti stato inserito nell’atto e nessuno in questi venti giorni aveva preso provvedimenti.
Intanto i primi cittadini hanno approvato il progetto Itia, un milione di euro destinato all’inclusione sociale: speriamo sia il segnale di un cambio di passo nella gestione, anche se visti i precedenti resta qualche dubbio sull’accelerata impressa su una serie di bandi pubblicati ultimamente, senza voler attendere l’azienda consortile. La fretta di rimediare agli errori passati o quella di assicurarsi l’ennesima clientela: a pensare male si fa peccato ma troppo spesso sul piano di zona s’azzecca.
I commenti sono chiusi.