Sparò al boss Fiore Clemente, condannato a otto anni di carcere Salvatore Di Matola
E' stato condannato a otto anni e quattro mesi di carcere Salvatore Di Matola, accusato del duplice tentato omicidio di Fiore Clemente e di suo nipote Antonio Pacca. Gli sparò contro quattro colpi di pistola: ma quella mattina non erano loro i suoi obiettivi, bensì Mario De Paola, 29enne nipote del boss Orazio De Paola, ucciso l'anno precedente dal fratello di Di Matola
Otto anni e quattro mesi di reclusione. E’ questa la pena inflitta dai giudici del tribunale di Avellino nei confronti di Salvatore Di Matola, il 36enne di San Martino Valle Caudina, accusato del doppio tentato omicidio di Fiore Clemente, ex boss del clan Pagnozzi, e di suo nipote Antonio Pacca. I due furono attinti da quattro colpi di pistola sparati da Di Matola, nel febbraio dello scorso anno, in pieno giorno, davanti a un supermercato di San Martino Valle Caudina. Le indagini furono affidate alla Dda, l’ipotesi iniziale presupponeva che fosse in atto una faida tra famiglie appartenenti alla criminalità organizzata; l’anno precedente il fratello di Di Matola, Gianluca, uccise a colpi di pistola Orazio De Paola, un altro esponente di spicco del clan Pagnozzi (per quell’omicidio è stato condannato a 18 anni di reclusione).
Ma le indagini hanno accertato che non ci sono dinamiche legate alla criminalità organizzata nelle due sparatorie. Nel caso in questione, dibattuto in tribunale in rito abbreviato, è emerso, secondo l’accusa, che Salvatore Di Matola quella mattina stesse in realtà cercando a tutti i costi Mario De Paola, 29enne (nipote del boss deceduto Orazio De Paola, ndr), arrestato tra l’altro pochi mesi fa poiché ritrovato in possesso di oltre un chilo di cocaina. Non chiaro il motivo per cui Salvatore Di Matola, armato di pistola, avesse nel mirino quella mattina De Paola, una questione presumibilmente legata allo spaccio di stupefacenti; non trovandolo, ha iniziato ad aggredire un suo amico, davanti al supermercato di San Martino, per farsi rivelare dove fosse. A quel punto Antonio Pacca e suo zio Fiore Clemente, che passavano di lì per caso, intervengono per allontanare Di Matola, lui reagisce sparando e ferendoli entrambi. La procura di Avellino ha chiesto per lui 10 anni di carcere, il giudice lo ha condannato a otto anni e 4 mesi di reclusione, escludendo anche la premeditazione
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