Clan Sangermano, sono tornati in libertà 13 presunti affiliati al sodalizio criminale
E' crollato al tribunale del Riesame il castello accusatorio nei confronti di 13 (su 25) persone arrestate nell'ambito dell'operazione contro il clan di San Paolo Bel Sito. Revocata la custodia cautelare in carcere, si tratta però delle figure marginali nell'inchiesta. Restano in carcere invece i presunti affiliati maggiormente coinvolti nelle attività illecite del sodalizio criminale. Domani si discuteranno le posizioni dei boss Nicola e Agostino Sangermano
Nuove scarcerazioni nell’ambito dell’inchiesta contro il clan Sangermano, il sodalizio criminale di San Paolo Bel Sito che avrebbe avuto, secondo le indagini della Dia, il controllo delle attività illecite nel nolano, l’agro-nolano e nell’avellinese. Buona parte dei 25 arresti disposti dalla direzione investigativa antimafia e avallati dal gip del tribunale di Napoli Finamore non stanno reggendo il banco di prova del tribunale del Riesame; evidentemente rispetto a diverse posizioni, figure ritenute marginali nell’ambito dell’inchiesta, il carico di prove non è stato considerato sufficiente a comprovare la loro appartenenza alle dinamiche criminali del clan.
Difesi dall’avvocato Raffaele Bizzarro, ieri sono usciti dal carcere e rimessi in libertà Luigi Sepe e Gennaro Ariano, stessa decisione presa dai giudici per Luigi Abate, difeso dagli avvocati Angelo Pignatelli e Giuseppina Marotta. Fino ad oggi presso il Riesame di Napoli è stata ridiscussa l’applicazione delle misure cautelari per ventuno arrestati, tredici di loro hanno ottenuto il totale accoglimento delle loro richieste. Tra questi, gli irpini Angelo Grasso, Vincenzo Albi, Benedetto Napolitano, Roberto Santulli, che hanno lasciato il carcere, stessa sorte di Luigi Abate, Gennaro Ariano, Antonio Catapano, Salvatore Della Ratta, Giuseppe Foglia, Giovanni Marra, Giuseppe Manzi, Giuseppe Della Pietra e Luigi Sepe. Si attendono le pronunce per Clemente Muto, Giovanni Minichini e Giuseppe Buonincontri.
Il Riesame ha però confermato la validità delle accuse e del quadro probratorio nei confronti degli uomini considerati di peso all’interno del clan, ovvero Michele Sangermano, Onofrio e Salvatore Sepe, Paolo Nappi e Luigi Vitale, che dunque restano in carcere.
Domani invece si svolgeranno le ultime udienze presso il Riesame: chiederanno la scarcerazione i fratelli Mercogliano di Marzano di Nola e soprattutto i boss del clan di San Paolo Bel Sito, Agostino e Nicola Sangermano
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