Distretto eolico di Bisaccia, ristori iniqui e scippo dei terreni all’agricoltura

Il Comune di Bisaccia risulta fra i primi 5 comuni d'Italia per produzione di energia eolica con le sue 200 torri e oltre 200 megawatt di potenza impiantata, ma le royalties previste per legge, considerano solo le torri di grandi dimensioni

Prosegue l’inchiesta di Irpinia Tv nei comuni del distretto energetico dell’Alta Irpinia. Un distretto guidato dal comune di Bisaccia, oggi annoverato tra i primi cinque comuni d’Italia per la produzione di energia eolica e per numero di turbine.

Dal 2020 ad oggi nel comune sono state impiantate oltre 200 torri del vento, di grande, media e piccola taglia, e ogni torre occupa una superficie di 100 metri quadri che sottrae suolo alle coltivazioni agricole. Il Comune incassa circa 2 milioni di euro all’anno, che traduce in servizi ai cittadini, ma non c’è sconto sulla bolletta energetica, e la popolazione sconta una sottrazione di suoli senza precedenti.

Le convenzioni che il comune ha stipulato con le multinazionali del vento rispondono agli obblighi di legge del 2010, che impone il versamento del 3% delle royalties alle casse comunali in base all’energia prodotta. Una cifra più che irrisoria, se si considera che il ristoro è previsto soltanto per le torri di “grande taglia”, escludendo le medie e le piccole dal computo.

Obiettivo del comune oggi è rivedere le convenzioni, per strappare una percentuale “più dignitosa” per i comuni e adeguata al reale sfruttamento del territorio, ma anche mettere un freno alle incursioni selvagge in un comprensorio già dichiarato saturo. Qui la corsa alle rinnovabili si è trasformata in inquinamento, e ha trasformato l’Irpinia d’oriente in territorio di conquista e arricchimento, ma solo per i signori del vento.

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