A dispetto delle apparenze l’ex Gil non è un cesso. Bene ha fatto il sindaco Festa a ricordarcelo
I cittadini avellinesi saranno certamente sollevati per il fatto che il sistema di videosorveglianza dell’Eliseo funzioni, peccato non possa dirsi altrettanto per Piazza Amendola e per il Centro storico, cuore pulsante di questa etilica estate avellinese, nei cui vicoli la pipì sovente si mischia al vomito. Effetti collaterali delle lungimiranti politiche culturali di questa amministrazione
Un video di pochi secondi che immortala un ragazzo intento ad urinare sulle pareti esterne dell’ex Gil è apparso sulla bacheca facebook del sindaco di Avellino, che in preda all’indignazione ha così ritenuto di commentare: Grazie alle telecamere di videosorveglianza abbiamo stanato questo gesto vergognoso, compiuto nei pressi dell’Ex Eliseo. Rispettiamo la nostra città, tolleranza zero con chi non la rispetta.
I cittadini avellinesi saranno certamente sollevati per il fatto che il sistema di videosorveglianza dell’Eliseo funzioni, peccato non possa dirsi altrettanto per Piazza Amendola e per il Centro storico, cuore pulsante di questa etilica estate avellinese, nei cui vicoli la pipì sovente si mischia al vomito. Effetti collaterali delle lungimiranti politiche culturali di questa amministrazione.
E saranno sollevati anche i genitori del protagonista dell’insano gesto, che grazie a quel video potranno intervenire con la dovuta risolutezza per strappare il proprio genito ad un’infausta esistenza di perdizione: tre ore al giorno sui ceci di qui alla fine dell’estate, poi il riformatorio. Perché si sa, e lo sa anche il sindaco, che anche nelle migliori famiglie una pecora nera c’è sempre.
Ciò che più conta è che nessuno, dopo la denuncia di Festa, cederà alla tentazione di svuotare la propria vescica sulle mura dell’ex Gil: toccherà resistere e cercare riparo altrove, magari in villa, magari nei giardini del Museo, posto che da quelle parti, così come nel resto del centro cittadino, di bagni pubblici non ce ne sono. Colpirne uno per educarne cento.
L’opera di Del Debbio, così come il resto delle strutture vuote ed abbandonate della città, va sottratta a questa deriva e bene ha fatto il sindaco Festa a gridare la propria indignazione, per ricordare a tutti che quel luogo, quella struttura, a dispetto delle apparenze, dello stato di abbandono in cui versa, non è un cesso. Ci viene in mente, a tal proposito, la storiella del dito e della luna, ma non vorremmo essere fraintesi.
Sono trascorsi oltre due anni da quando il sindaco di Avellino, in piena pandemia, con la sola imposizione del sua presenza, seppe tenere a bada orde di adolescenti ubriachi in via de Conciliis, vestendo i panni del capo ultras. Chissà quanti video avrebbe postato l’indomani, se quella notte le telecamere dell’ex Gil avessero funzionato…
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