Ariano e lo scandalo del Castello Normanno
(Franco Genzale) – Torniamo doverosamente sulla vicenda del Castello Normanno di Ariano Irpino, un caso al quale ci siamo interessati sia con un commento del sottoscritto nel “Venerdì” in onda settimanalmente su Irpinia Tv, sia con l’appassionato e durissimo intervento di ieri della collega Anna Carmen Lo Calzo.
In buona sostanza e in rapidissima sintesi si tratta di questo. L’Amministrazione comunale di Ariano Irpino ha ritenuto di non candidare a un bando del ministero del Sud il progetto di riqualificazione del Castello Normanno donato dal Cesn (Centro Europeo di Studi Normanni), preferendo optare per uno studio di fattibilità legato alla mobilità urbana. La spiegazione a denti stretti data dall’Amministrazione Franza è che si è trattato di una scelta squisitamente politica. Fuori da questo assurdo politichese, la sostanza delle cose è che Ariano ha perso la grande opportunità di un intervento di riqualificazione dell’area Castello straordinariamente significativo sul piano turistico-culturale, anche e soprattutto per le ricadute economiche che avrebbe determinato.
Nella cruda realtà dei fatti, non si è trattato di una”scelta politica” ma di uno scandaloso “dispetto politico” consumato nei confronto dell’ex senatore ed ex ministro Ortensio Zecchino che del Cesn è fondatore e presidente.
Nella cruda realtà dei fatti si è trattato – diciamolo pure – di una bruttissima pagina della storia politico-amministrativa della Città di Ariano.
Anche in ragione di questa verità, ospitiamo volentieri e integralmente l’accorata lettera-appello che i membri del Cesn (le cui firme e qualifiche sono riportate in calce) hanno inviato al sindaco Franza, ricevendone come risposta l’assurda riconferma del No al progetto. Una risposta che si commenta da sola e che rassegniamo alla valutazione dei cittadini di Ariano.
Ecco il testo.
Signor Sindaco di Ariano Irpino, non siamo cittadini arianesi, ma da trent’anni abbiamo voluto fondare nella Sua città un’importante istituzione storica, il Centro europeo di studi normanni, in considerazione del grande rilievo che Ariano ha avuto nelle vicende che portarono alla fondazione, da parte dei Normanni, del regno meridionale, impostosi in Europa come una delle prime e più forti realtà protostatuali. In quel tempo, Ariano, da non molto fondata, visse la sua autentica epopea, prima con le gesta dei suoi conti, divenuti potenti signori in un ampio raggio d’azione, e poi, con la sua trasformazione in città regia, per volere di Ruggero II, primo re del neonato regno. Di quest’epopea, il Castello è stato teatro principale e ne è oggi prezioso testimone.
Tutte queste ragioni hanno spinto il Cesn a raccogliere nel tempo reperti della civiltà normanna e poi ad acquisire un’importantissima collezione di 250 armi in asta, che oggi, spazi permettendo, potrebbe arricchirsi di altre 70 unità e di un fondo librario interamente dedicato a tali armi.
Si tratta di un patrimonio museale che, per la sua rilevanza ed originalità, costituisce un qualcosa di assolutamente eccezionale nel panorama museale nazionale ed internazionale.
Tutto ciò, il Centro europeo di studi normanni, in linea con i suoi scopi sociali, ha inteso offrire alla libera e gratuita fruizione di tutti: cittadini arianesi, studiosi d’ogni provenienza e pubblico di ogni età.
Sede la più congeniale non poteva che essere il Castello normanno di Ariano. Fu prospettata questa possibilità a passate Amministrazioni comunali, che accolsero ben volentieri la generosa offerta del Cesn e così è nato il Museo della civiltà normanna.
Qualche anno fa un gruppo di nostri colleghi, guidati dal prof. Rotili archeologo e dal prof. Repola architetto, hanno realizzato uno studio approfondito sul Castello, per svelarne finalmente i tanti misteri (porta di accesso, struttura interna, organizzazione delle difese, modi di vita interna). Grazie a rilievi archeologici, stratigrafici ed aerofotogrammetrici, con l’ausilio di consulenze storiche, si è pervenuti così alla ricostruzione in 3D del Castello. Lo studio è stato poi trasfuso in progetto che, per
diventare esecutivo, aveva bisogno di pochi adempimenti tecnici. Sappiamo che l’offerta fattane dal Cesn, in vista di un bando pubblico, da Lei inizialmente accolta, non si è poi concretizzata in atti formali, con la conseguente perdita di un’occasione, forse irripetibile, per sistemare e valorizzare l’importante monumento. Di ciò – senza entrare in valutazioni che non ci competono – ci doliamo profondamente.
Le scriviamo però questa lettera aperta, per rivolgerle un appello.
Vogliamo augurarci che nella comunità arianese e nella sua classe politica, senza distinzione di ruoli, ci sia piena consapevolezza del grande patrimonio museale – fatto di reperti e di armi evocatrici dell’epopea normanna – dal Cesn messo a disposizione di tutti e del fatto che la sua collocazione nel Castello aumenta esponenzialmente il valore di entrambi.
Vogliamo augurarci, infine, che questo modello di cooperazione tra l’istituzione pubblica comunale e il Cesn, istituzione nata con la finalità pubblica di approfondire e diffondere la cultura storica, non sia offuscato, o peggio annullato, in nome di speciose, miopi e improbabili alternative, perché da ciò, in definitiva, deriverebbe un vulnus alla Cultura, senza aggettivazioni e confini, e un danno grave alla sua Città!
Confidando che vorrà accogliere questo nostro appello nello spirito di una leale, disinteressata collaborazione, animata da valori che riteniamo condivisi, La salutiamo cordialmente, con sinceri auguri di buon lavoro.
Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, prof. emerito Università Bari
Mario Caravale, prof. emerito Università “La Sapienza” Roma
Mario D’Onofrio, prof. emerito Università “La Sapienza” Roma
Errico Cuozzo, prof. emerito Università “Suor Orsola Benincasa” Napoli
Aurelio Cernigliaro, prof. emerito Università “Federico II” Napoli
Marcello Rotili prof. emerito Università “Vanvitelli” della Campania
Anna Laura Trombetti Budriesi, prof.ssa emerita Università Bologna
Giancarlo Vallone, prof. emerito Università del Salento
Rosanna Alaggio, Università del Molise
Gabriele Archetti, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano
Pasquale Cordasco, Università “Aldo Moro “ Bari
Pietro D’Alena, Università della Calabria
Edoardo D’Angelo, Università “Suor Orsola Benincasa” Napoli
Teofilo De Angelis, Università Potenza
Francesco Di Donato, Università “Federico II” Napoli
Laura Esposito, Università “L’Orientale” Napoli
Leopoldo Repola, Università “Federico II” Napoli
Luigi Russo, Università Europea Roma
Sonia Scognamiglio, Università “Parthenope” Napoli
Gianfranco Stanco, Università LUM Bari
Andrea Verardi, Università “La Sapienza” Roma
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