Covid, non si arresta la crescita delle reinfezioni: 7,4 per cento dei contagi notificati nell’ultima settimana. Donne e giovani le categorie più a rischio, ecco perché

Le ragioni per le quali le donne sono più esposte vanno ricercate nella maggior presenza di donne in ambito scolastico dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare. Più esposte anche le fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni). esposte in ragione di comportamenti a maggior rischio, rispetto alle fasce d'età over 60

Continua a crescere il trend delle reinfezioni da Covid. Dal 24 agosto 2021 al 5 giugno 2022 sono stati segnalati 532.755 casi, pari a 4% del totale dei casi notificati. Ma nell’ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è salita al 7,4%, mentre solo la scorsa settimana era al 6,3%. A rischiare di più i non vaccinati, le donne, i giovani, i sanitari e chi è stato immunizzato da più di 120 giorni. Lo certifica l’ultimo report del Ministero della Salute.

Le ragioni per le quali le donne sono più esposte vanno ricercate nella maggior presenza di donne in ambito scolastico dove viene effettuata una intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in ambito famigliare. Più esposte anche le fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni). esposte in ragione di comportamenti a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età over 60.

Intanto, l’Iss ha reso noto i risultati dell’ultima indagine rapida sulla prevalenza delle varianti: il 7 giugno scorso la variante Omicron, nel nostro paese, aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante (al 62,98%). Sono invece aumentati i casi riconducibili alle più contagiose sottovarianti BA.4 e BA.5, con quest’ultima al 23,15% di prevalenza dallo 0,41% della precedente indagine.

In tale quadro, l’efficacia del vaccino anti Covid nel prevenire casi di malattia resta alta, al 68% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, per arrivare al 87% nei vaccinati con booster.

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