Secondo la Cgia di Mestre la guerra in Ucraina costerà circa mille euro in più a famiglia: pesano gli aumenti delle bollette e i prezzi delle materie prime
Dal confronto tra le ultime previsioni di crescita del Pil realizzate prima dell’avvio del conflitto (gennaio di quest’anno) con le successive realizzate dopo l’invasione russa (aprile scorso), emerge che la diminuzione della ricchezza prodotta nel nostro Paese sarà dell’1,4 per cento, per una riduzione in termini reali del Pil pari a 24 miliardi di euro
L’Ufficio studi Cgia ha calcolato le ricadute sul portafoglio di ciascuna famiglia degli aumenti dei prezzi dei beni alimentari e dei prodotti di consumo determinati dalla guerra in Ucraina. Per l’associazione ogni famiglia italiana dovrà mettere in bilancio quest’anno una perdita di potere d’acquisto medio pari a 929 euro.
Dal confronto tra le ultime previsioni di crescita del Pil realizzate prima dell’avvio del conflitto (gennaio di quest’anno) con le successive realizzate dopo l’invasione russa (aprile scorso), emerge che la diminuzione della ricchezza prodotta nel nostro Paese sarà dell’1,4 per cento, per una riduzione in termini reali del Pil pari a 24 miliardi di euro.
Sempre secondo la Cgia ad incidere pesantemente è il rincaro delle bollette di luce e gas, le difficoltà del commercio internazionale da e verso alcuni paesi, l’impennata dell’inflazione e la difficoltà di reperire molte materie prime.
L’associazione, inoltre, pone l’accento sugli effetti dell’inflazione che quest’anno è prevista attorno al 6 per cento ed è alimentata dall’aumento dei prezzi dei beni energetici che importiamo dall’estero. Secondo l’Istat questo si traduce in un incremento effettivo dell’8,3 per cento per le famiglie più povere e del 4,9 per cento per quelle benestanti. Nel carrello della spesa dei meno abbienti, infatti, i beni e i servizi ove i prezzi sono aumentati, come gli alimentari, pesano in proporzione maggiore delle altre tipologie di consumatori.
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