Provincia, nuovo ribaltone: rigettata la sospensiva, Buonopane non è più presidente
Nuovo colpo di scena a Palazzo Caracciolo. Il Consiglio di Stato rigetta la richiesta di sospensiva, Buonopane decade da presidente. L'ente passa nelle mani del suo vice Giordano, chiamato a indire nuove elezioni
Clamoroso a Palazzo Caracciolo. Il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di sospensiva della sentenza del Tar, e dunque Rino Buonopane decade da presidente della provincia.
Il collegio ha ribaltato dunque la decisione assunta nell’immediato dal giudice monocratico, che in prima istanza aveva concesso la sospensiva rimettendo in sella Buonopane in attesa della successiva pronuncia. Cosa è cambiato in soli 20 giorni: che in questo caso i giudici amministrativi hanno iniziato a valutare il merito del ricorso presentato, e come scrivono nella ordinanza, ritengono che “la sentenza appellata (cioè quella del Tar) non presenti i vizi denunciati dall’appellante”.
Poche righe che cambiano tutto: rigettata la sospensiva, Buonopane perde il proprio ruolo lasciando tutto nelle mani del suo vice, Costantino Giordano, che ora sarà chiamato a rispettare la sentenza del Tar, tornata ad essere immediatamente esecutiva, e dovrà dunque indire nuove elezioni per le due fasce di comuni contestate.
Gli amministratori dei paesi tra i 3 e 5mila e dai 10 ai 30mila abitanti saranno chiamati a esprimere di nuovo la propria preferenza, a meno che in tempi brevi verrà fissata l’udienza di merito del consiglio di stato: a quel punto si attenderà il definitivo pronunciamento dei giudici prima di valutare il da farsi. Ma vista la prima valutazione in merito alla sospensiva, difficile che l’esito possa essere diverso: il ritorno al voto appare in ogni caso inevitabile, bisogna solo stabilire i tempi.
Sarà dunque di nuovo sfida tra D’Agostino-Buonopane, in una partita andata ben oltre i tempi regolamentari: e a cambiare sarà probabilmente anche la platea degli elettori, visto che di mezzo ci sono le amministrative, con alcuni comuni chiamati al voto che fanno parte delle due fasce in questione. Un caos istituzionale senza precedenti in Italia, e che la provincia di Avellino non si poteva far sfuggire
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