Le comunali irpine e i poteri forti: l’esempio Grottaminarda
In vista delle elezioni amministrative del 12 giugno, che in Irpinia vedranno impegnati soltanto 14 comuni, capita sempre più spesso di leggere, soprattutto sui social, sgangherati riferimenti a non meglio definiti “poteri forti” dai quali – ecco l’essenza dei messaggi – gli elettori dovrebbero guardarsi per evitare la vittoria di candidati sindaci che andrebbero ad occupare i municipi per sostenere i propri interessi personali o familiari e/o aziendali.
Chi sta seguendo in questa vigilia elettorale la battaglia al calor bianco che si combatte, ad esempio, nel Comune di Grottaminarda, avrà certamente notato come nel mirino dei “duri e presunti puri” sia finito l’imprenditore Pino Bruno: ossia il rappresentante di un Gruppo industriale che per la qualità delle produzioni ha saputo conquistare importanti fette di mercato, non dentro i confini del suo paesino, ma in Italia e in Europa; che ha aperto fabbriche perfino negli Stati Uniti e che, per di più, si avvia ad essere quotato in Borsa.
E’ finito nel mirino dei duri e presunti puri, Bruno, per essere stato tra i promotori della candidatura a sindaco dell’avvocato amministrativista Vincenzo Barrasso, che è un suo parente, e per non aver osteggiato, come pure ci si poteva attendere, ma per “amore paterno”, la candidatura a consigliere di sua figlia, una ragazza brillante che non deve ricevere prebende dalla politica o togliere il “posto” a qualcuno (sempre grazie alla politica) nella Pubblica Amministrazione, potendo campar benissimo del lavoro qualificato e prestigioso che svolge nell’azienda di famiglia.
È finito nel mirino, l’imprenditore Bruno, perché il cognome “industriale” che porta, nato dalla gavetta e forgiato in anni di sacrifici e d’intelligente impegno innovativo, nella declinazione corrente dei duri e presunti puri viene associato, naturalmente con valenza negativa, ai cosiddetti “poteri forti”. Il paradosso è che mentre in giro per il mondo uno come Bruno che crea ricchezza – quindi lavoro e sviluppo – viene guardato con ammirazione e sollecitato a fare sempre di più e meglio, a Grottaminarda è messo all’indice, addirittura insultato, dai sostenitori dell’altra lista, quella che candida a sindaco Marcantonio Spera, un medico dell’Asl che legittimamente, dopo essere stato per diverso tempo consigliere e assessore, ambisce alla carica di primo cittadino.
Ora, al di là del carattere animoso d’ogni competizione elettorale, che comunque mai dovrebbe degenerare nell’offesa e nella volgarità, il cuore della questione è un altro: è di stabilire – nel caso di Grottaminarda, come di Solofra o Atripalda, per citare gli altri due comuni più “grandicelli” chiamati alle urne – quali siano i poteri veramente forti e pericolosi dai quali gli elettori dovrebbero difendersi.
Diciamolo senza troppi fronzoli: nelle realtà locali irpine, l’unico potere realmente forte, nel senso di capacità di creare amministrazioni comunali inadeguate, è il potere dei piccoli ras della politica provinciale. I quali ras non hanno affatto a cuore le sorti dei comuni nei processi di sviluppo, ma sono esclusivamente interessati al rafforzamento delle proprie posizioni elettorali utilizzando, ove possibile, i servi nati tali, e per di più sciocchi, sempre pronti e proni nel sostenere la causa del “padroncino” di riferimento.
Diciamo anche un’altra cosa senza fronzoli. Se in Irpinia – ahinoi! – ci ritroviamo troppi comuni in mani inadeguate – e gli effetti devastanti si vedono – è soprattutto perché negli ultimi 10-15 anni la selezione della classe dirigente amministrativa è passata dalla competenza di “commissioni d’esami” fatte di collaudati “direttori d’orchestra” a quella di improvvisati suonatori ad orecchio di nacchere e tamburrelle.
Con il dovuto e doveroso rispetto per tutti i candidati sindaci delle prossime comunali irpine, a Grottaminarda come a Solofra, e indipendentemente da chi vincerà o perderà, bisognerebbe essere ben lieti che nel paese della Valle dell’Ufita o in quello della Valle dell’Irno siano più direttamente presenti e impegnati industriali di successo come Bruno e come diversi imprenditori dell’area conciaria: con la loro esperienza, la loro visione di orizzonti più ampi, la loro sostanziale autonomia dal potere politico, specie dal potere dei ras locali, possono portare la ventata di sano pragmatismo e di ambiziosa progettualità indispensabile ai nostri comuni per sollevarsi dallo stagno e tentare finalmente il volo. Altro che poteri forti!
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