Il Covid diventa malattia professionale nei settori più esposti al rischio di contagio. Lo ha deciso Bruxelles
Nel dettaglio, il contagio di Covid dovrà essere riconosciuto come malattia professionale nei settori dell’assistenza sanitaria e domiciliare e dei servizi sociali, laddove dunque sussiste un comprovato rischio d’infezione
La strada appare ormai tracciata: il Covid sarà presto riconosciuto come malattia professionale, almeno in alcuni settori. Durante l’ultima riunione del Comitato consultivo Ue per la sicurezza e la salute sul lavoro, a cui hanno preso parte i governi europei, i rappresentanti dei lavoratori e quelli dei datori di lavoro, è stato raggiunto un accordo molto importante: tutte le parti, infatti, concordano sul fatto che in alcuni settori il Covid debba essere riconosciuto come malattia professionale, con tutte le tutele del caso.
La Commissione europea aggiornerà la raccomandazione sulle malattie professionali entro la fine dell’anno, poi spetterà ai singoli Stati membri adattare la loro legislazione nazionale, riconoscendo maggiori tutele a coloro che, operando nei settori più a rischio, contraggono il Covid.
Nel dettaglio, il contagio di Covid dovrà essere riconosciuto come malattia professionale nei settori dell’assistenza sanitaria e domiciliare e dei servizi sociali, laddove dunque sussiste un comprovato rischio d’infezione.
I commenti sono chiusi.