Sciopero magistrati, ad Avellino adesione del 50%

Al tribunale di Avellino, un giudice su due ha incrociato le braccia contro la riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario. In linea con il risultato nazionale che si attesta in media al 48%

Lo sciopero contro la riforma della ministra Cartabia, che rivoluziona l’ordinamento giudiziario e contro la nuova legge elettorale del Consiglio Superiore di Magistratura. Dopo l’approvazione della Camera e prima della discussione al Senato ieri l’astensione promossa dall’Associazione nazionale magistrati. La media nazionale delle toghe che hanno aderito è del 48%.
Al tribunale di Avellino, che fa parte del distretto della Corte d’Appello di Napoli, ha aderito un magistrato su due.
Il disagio viene soprattutto da luoghi e uffici non legati al potere delle correnti, dalle toghe più giovani, e dai Tribunali periferici. Secondo il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Giuseppe Santalucia, il contenuto della riforma che più scontenta le toghe è la separazione di fatto delle carriere di giudici e pm: i magistrati potranno passare da una funzione all’altra una sola volta ed entro i primi dieci anni di carriera. Secondo Santalucia è “un modo per eludere il dettato costituzionale“, che parla di un unico ordine giudiziario: “Un pm che sa cosa significa valutare la prova è un pm più attrezzato, capace di dare una risposta di giustizia migliore”- dice.

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