Morte di Peter, la Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio

La Procura di Avellino ha aperto un fascicolo. Tra gli altri adempimenti del caso, la verifica di sussistenza dell’ipotesi di istigazione al suicidio

Dopo il suicidio di Peter, il 16enne di Gesualdo che lunedì scorso si è sparato alla testa con una pistola, la Procura della Repubblica di Avellino ha aperto un’inchiesta per il reato di istigazione al suicidio. Le indagini serviranno per individuare l’esistenza di eventuali elementi che possano aver turbato a tal punto il ragazzino da spingerlo ad un gesto tanto drammatico e disperato. Gli inquirenti hanno sequestrato il suo telefono cellulare ed il suo computer, stanno scavando per cercare di scoprire notizie utili alle indagini. Si stanno svolgendo approfondimenti anche negli ambienti scolastici e in paese per comprendere se ci sia stato qualche episodio di bullismo. Chi conosceva Peter lo descrive come un ragazzo solare, ben integrato nella comunità, a scuola e molto legato alla sua famiglia d’adozione con la quale viveva da quando aveva solo 4 anni.
Intanto dopo che i suoi genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi, ieri c’è stata la procedura. Ci sono volute quasi 10 ore, e l’impegnativo lavoro di cinque equipe mediche, per espiantare cuore, polmoni, fegato e reni. Grazie a questo gesto ora altri giovani potranno vivere ed il cuore di Peter continuerà a battere.

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