Misure anti dissesto per 14 capoluoghi di provincia: c’è anche Avellino
Palazzo di città potrà siglare accordi con il governo, congelando per due anni le procedure in essere. Ma il punto di partenza è un ulteriore aumento dell’addizionale Irpef
Il decreto Aiuti bis, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, contiene una novità potenzialmente salvifica per la città di Avellino e per altri tredici capoluoghi con i conti in rosso in cui il peso del debito ha superato la soglia di attenzione di 500 euro pro capite. Le altre città coinvolte sono Salerno, Chieti, Potenza, Rieti, Vibo Valentia, Lecce, Catanzaro, Andria, Alessandria, Agrigento, Frosinone, Brindisi e Nuoro.
Palazzo di città potrà siglare con l’esecutivo accordi per il ripiano del disavanzo, ma non in cambio di soldi, così come accaduto per Napoli, Reggio Calabria, Palermo e Torino, ma in cambio della sospensione per due anni della procedura di dissesto guidato, imposta dalla Corte dei Conti a fronte del mancato risultato intermedio del piano di riequilibrio (nel caso di enti in predissesto).
Per tutta la durata degli accordi il Comune dovrebbe impegnarsi ad attuare una strategia di riduzione del debito ad ampio raggio che poggerà su due capisaldi: l’aumento dell’addizionale Irpef in misura non inferiore allo 0,2% (il che significa che i comuni che già applicano l’aliquota massima dello 0,8% dovranno alzare l’asticella dell’Irpef comunale quantomeno fino all’1%) e l’impegno ad assicurare un ulteriore effetto positivo annuale sul proprio bilancio in misura pari ad almeno il 20% della quota annuale del disavanzo da ripianare.
Il decreto dà precise indicazioni su come questa riduzione del disavanzo dovrà essere attuata attraverso la ricognizione del patrimonio, l’incremento dei canoni di concessione e locazione, la predisposizione di piani di valorizzazione e alienazione, dunque incrementando la riscossione delle entrate. Inoltre, prevede una lunga serie di possibili azioni per razionalizzare la spesa e migliorare i servizi.
In buona sostanza, però, quel che il governo concede ai 14 comuni coinvolti è la possibilità di aumentare ulteriormente il carico fiscale rispetto ai massimali, dunque di intervenire con ulteriori tagli. Ad Avellino, ci pare di poter dire, che almeno sul primo versante abbiamo già dato.
I commenti sono chiusi.