Lavoro, la Campania sprofonda: a Bolzano occupazione al 70.7%, qui al 41.3%. Media nazionale al 58,2%. Divari territoriali sconosciuti persino alla Grecia
il Nord Ovest presenta un tasso di occupazione del 65,9% e il Nord Est del 67,2% mentre tutto il Sud arranca con un’occupazione al 45,2%. La Grecia, che ha un tasso di occupazione più basso di quello medio italiano (57,2%, il peggiore in Ue), ha però meno differenze regionali con scostamenti che non superano i 7 punti percentuali
Il verdetto umiliante è tutto nelle ultime tabelle di Eurostat: Campania, Sicilia, Calabria e Puglia sono tra le cinque regioni europee che registrano il tasso di occupazione più basso nel 2021 assieme alla regione d’oltremare della Guyana francese. Dati pubblicati alla vigilia di questo primo maggio, che a queste latitudini continua ad essere la festa del lavoro che non c’è.
Andando ai dettagli, la Sicilia registra un tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni del 41,1%, la Campania del 41,3%, la Calabria del 42% e la Puglia del 46,7% a fronte di un tasso medio per l’Ue del 68,4%.
Restringendo l’analisi alla sola Italia, il quadro si fa ancora più drammatico. Sono infatti i divari territoriali interni a confinare il Mezzogiorno nella black list delle regioni in affanno. In media, nel 2021, il tasso di occupazione in Italia era al 58,2%, ma la provincia di Bolzano s’impone in vetta alla classifica nazionale con 70,7% di occupazione (dato superiore alla media Ue), la Sicilia, come detto, si attesta al 41,1%, appena avanti alla nostra Campania che non supera il 41,3%.
Tra questi estremi, il Nord Ovest presenta un tasso di occupazione del 65,9% e il Nord Est del 67,2% mentre tutto il Sud arranca con un’occupazione al 45,2%. La Grecia, che ha un tasso di occupazione più basso di quello medio italiano (57,2%, il peggiore in Ue), ha però meno differenze regionali con scostamenti che non superano i 7 punti percentuali.
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