Per il Consorzio dei Vini d’Irpinia un’epoca è finita e una nuova è appena iniziata. Gli sconfitti se ne facciano una ragione. In bocca al lupo alla Presidente Bruno
Il Consorzio di Tutela dei Vini è un patrimonio della provincia di Avellino e se il dovere dei vincitori è quello di dare rappresentanza agli interessi di tutto il comparto, di lavorare per la crescita dell’intero settore, il dovere degli sconfitti sarebbe quello di mettersi a disposizione dei vincitori, di provare ad incidere sull’agenda del Consorzio con la forza delle proposte e la persuasione delle soluzioni
In democrazia chi vince ha sempre ragione e chi perde ha il dovere di riconoscere questo principio. In democrazia, si vince e si perde. E c’è poco da fare, l’altra sera, nella contesa per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela dei vini d’Irpinia, ha prevalso la lista alternativa capitanata da Teresa Bruno su quella ispirata dal professore Mastroberardino che ha provato, in ogni modo, ad evitare la conta e ad imporre un’unità di facciata.
Certo, per la prima volta dopo venti anni due liste si sono contrapposte ma questo non è accaduto per caso. E’ accaduto perché, evidentemente, s’impone agli occhi della maggioranza del settore la necessità di un cambiamento radicale nella governance del Consorzio, è accaduto perché i numeri sono lì a dimostrare che l’Irpinia del vino e dell’enoturismo non esiste, che nel corso di questi lunghi anni il Consorzio ha chiaramente fallito la propria missione. E’ accaduto perché sono cresciute nuove generazioni di vignaioli, perché è emersa una classe imprenditoriale diffusa e consapevole delle enormi ed inesplorate potenzialità di questo settore, imprenditrici ed imprenditori che nella chiarezza hanno deciso di impegnarsi per imporre il cambiamento necessario, dunque di sfidare lo status quo, di rappresentare le ragioni della discontinuità.
Alla prova dei numeri, alla prova della democrazia, questo fronte è risultato maggioritario e questa evidenza non si può sfuggire. Né prendendo il pallone e scappando via, ovvero annunciando defezioni, men che meno ricorrendo a fantomatiche normative per provare a contestare l’esito. Il Consorzio di Tutela dei Vini è un patrimonio della provincia di Avellino e se il dovere dei vincitori è quello di dare rappresentanza agli interessi di tutto il comparto, di lavorare per la crescita dell’intero settore, il dovere degli sconfitti sarebbe quello di mettersi a disposizione dei vincitori, di provare ad incidere sull’agenda del Consorzio con la forza delle proposte, con la persuasione delle soluzioni.
Un’epoca è finita, un’altra è appena iniziata. Rispetto all’ostinazione con la quale gli sconfitti continuano a sottrarsi al verdetto delle urne sarebbe persino lecito, oltre che sensato, ricorrere al monito del Divo Giulio: se a pensar male si fa peccato, spesso si azzecca. Non crediamo sia questo il caso, ragione per la quale siamo certi che, superata l’amarezza, gli sconfitti ritroveranno il lume della ragione e il senso della decenza, riconoscendo la vittoria agli avversari. Un’epoca è finita e una nuova è appena iniziata: in bocca al lupo alla Presidente Bruno.
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