Aiello del Sabato, la storia disumana della madre degenerata che odiava la figlia fino ad incatenarla
L’orrore del dramma familiare di Aiello del Sabato. Dettagli e retroscena della vicenda di una madre degenerata che ha tenuto in catene la figlia per odio. L’origine dei bestiali maltrattamenti
L’incubo della ragazza di 21 anni di Aiello del Sabato, reclusa in casa, durava dalla sua maggiore età, dopo i 18 anni la madre aguzzina finita in carcere, aveva deciso di legarla con lunghe e pesanti catene per non farla scappare, ma anche da bambina veniva picchiata e maltratta dalla madre. Una storia di violenza, minacce e maltrattamenti iniziata quando la 21enne era molto piccola, aveva la colpa di avere il nome della suocera e per questo veniva continuamente vessata dalla donna. “All’età di sei anni – avrebbe raccontato la vittima ai militari dell’Arma- mia madre mi ruppe un braccio, ma agli assistenti sociali non ho mai potuto raccontare niente”. Alle feste di famiglia, in rarissime occasioni, era costretta a fingere che tutto andasse bene, così come erano obbligati a fare anche gli altri sette fratelli della ragazza. I dettagli che emergono all’indomani dell’arresto della donna di 47 anni, ci restituiscono una storia inquietante, di pesanti abusi e violenze che hanno reso la vita della 21enne un vero e proprio inferno. Dopo il compimento della maggiore età la donna aveva deciso di incatenare sua figlia, a volte alla ringhiera delle scale, a volte al letto in una stanza dove era costretta a vivere al buio e a dormire a terra. Mangiava una sola volta al giorno, in piedi, i resti della cena degli altri componenti della famiglia. Un secchio nella stanza per i bisogni personali. Costretta a vivere senza libertà e senza dignità, fino a quando sua sorella non ha trovato il coraggio di raccontare ai carabinieri la sua storia. Così i militari hanno fatto irruzione nella casa popolare divenuta una prigione, ed hanno slegato la ragazza che era bloccata ai polsi con delle catene. Aveva i lividi alle braccia, ed era visibilmente provata. Le violenze e le vessazioni quotidianamente avvenivano anche sotto gli occhi del padre della vittima, un giardiniere 46enne conosciuto in paese. La mamma aguzzina è in carcere con l’accusa di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Per il padre è scattato il divieto di avvicinamento alle persone offese e allontanamento dalla casa familiare, ed è indagato per gli stessi reati di sua moglie, in tutti questi anni non ha mai fatto niente per impedire quell’orrore. I quattro figli minori sono stati affidati ad una casa famiglia, altri due fratelli maggiorenni sono rimasti a vivere nella casa di Aiello del Sabato, mentre la vittima, finalmente libera, e la sorella che ha denunciato si trovano in una struttura protetta.
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