Tentata estorsione all’Ultrabeat, condanne miti per Ferrante e Romagnuolo

Alessio Romagnuolo e Claudio Ferrante sono stati condannati ad un anno e sette mesi di reclusione, assolti invece, dall’accusa di minacce ed esclusa l’aggravante dell’uso delle armi. Il pm aveva chiesto 4 anni di reclusione

Il caso della tentata estorsione al locale Ultrabeat di via Cannaviello ad Avellino. Sono stati condannati ad un anno e sette mesi di reclusione Alessio Romagnuolo e Claudio Ferrante. Il tribunale collegiale di Avellino, presieduto da Sonia Matarazzo, nel dettaglio, li ha condannati a un anno e tre mesi per la tentata estorsione al titolare del locale e a 4 mesi per danneggiamento alla pasticceria vicina al bar, al risarcimento danno e al pagamento delle spese processuali. Sono stati assolti dall’accusa di minacce ed è stata esclusa l’aggravante dell’uso delle armi.
Una condanna molto più lieve rispetto a quanto chiesto dal pm Toscano, che aveva chiesto 4 anni.
I fatti risalgono allo scorso 18 ottobre, quando i due sarebbero entrati nel locale avellinese per vendicarsi nei confronti del buttafuori per una rissa avvenuta due giorni prima e avrebbero preteso soldi dal proprietario.
Il titolare dell’Ultrabeat, subito dopo quella nottata, denunciò Romagnuolo e Ferrante, che vennero inchiodati anche dalle immagini delle telecamere di sicurezza presenti nella zona.

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