A proposito della piattaforma logistica di Valle Ufita
Nelle ultime settimane, con Irpinia Tv abbiamo lanciato due pietre belle grosse nello stagno del dibattito politico provinciale tutto preso dalle “iacovelle” dei partiti politici locali, essenzialmente il Pd, e in buona sostanza assente sui temi, minimi e massimi, di sicuro interesse della collettività.
La prima pietra porta in sé le problematiche annesse e connesse con l’unico progetto irpino degno di questo nome partorito in provincia grazie all’Asi e inserito dalla Regione Campania nel proprio programma del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: si tratta, come è noto, della Piattaforma Logistica di Valle Ufita che sorgerà nei pressi della Stazione Hirpinia dell’Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari.
La seconda pietra, anche questa riferita alle risorse del Pnrr: Missione 6, è la questione delicata, complessa e di valenza decisamente strategica della nuova Medicina Territoriale secondo la riforma proposta dal ministro della Salute, Roberto Speranza, e che ha suscitato non poche perplessità e rotture, prima in seno alla Conferenza Stato-Regioni, subito dopo tra gli addetti ai lavori (Irpinia Tv ha dedicato al tema cinque puntate di approfondimento – con esperti della materia e parti sociali – che hanno ragionatamente messo in luce le criticità della bozza di riforma e suggerito gli aggiustamenti necessari per evitare il fallimento della riorganizzazione del sistema. Ma di questo ci occuperemo in un prossimo commento).
Riprendiamo qui, invece, la questione della Piattaforma Logistica per offrire agli amministratori locali e alla Politica qualche nuovo spunto di riflessione.
Intervistato dal sottoscritto, il delegato regionale per le aree interne, Francesco Todisco, ha posto un interrogativo a mio giudizio di fondamentale importanza ma sin qui ancora senza risposta o con risposte poco chiare. Il seguente: Piattaforma Logistica in Valle Ufita, ottima idea, epperò con quale organizzazione, quale gestione?
C’è un problema, tuttavia, ancor prima del quesito testé citato. Il progetto dell’Asi prevede una spesa di oltre cento milioni di euro. I fondi allo stato finanziati ammontano a 27 milioni. Se la condizione restasse questa, avremmo sì, da quelle parti, una Piattaforma nominalmente Logistica, ma di fatto – diciamo così – tanto carente di “logica” da rivelarsi una scatola piena zeppa soltanto di buone intenzioni.
Sicché la domanda che a questo punto nasce spontanea è la seguente: merita o non merita d’essere sciolto, qui e subito, un nodo del genere? È o non è abbastanza serio da richiedere una qualche attenzione da parte dei consiglieri regionali irpini, del presidente della Provincia e un attimo ancor prima di loro da parte dei sindaci del vasto territorio – Arianese, Baronia, Alta Irpinia, Valle Ufita, Valle Calore – più direttamente interessato alla Piattaforma Logistica con la miriade di piccole, medie e (poche) grandi aziende che su di esso insistono?
Non è un appunto, nessuna voglia di urtare la suscettibilità degli amministratori locali. Mettiamola così, è una semplice constatazione: sino ad oggi non si è discusso a sufficienza di queste cose, tant’è che le risposte non sono ancora arrivate. Eppure – si perdoni l’ingerenza – di fiato se ne spreca, dalle nostre parti, per ragionare di massimi sistemi, di problemi universali, ovvero del niente che possa avere una qualche attinenza con la realtà delle questioni d’Irpinia.
Un problema tira l’altro, sempre in materia di Piattaforma Logistica a ridosso della Stazione Hirpinia dell’Alta Velocità / Alta Capacità Napoli-Bari.
La domanda: come sono collegati alle nascenti infrastrutture – quella ferroviaria e il centro di movimentazione e stoccaggio delle merci – i comprensori del succitato territorio provinciale? Tutto sommato, niente affatto male, ad eccezione del versante Sud di Ariano e di un’ampia parte della Valle del Calore caratterizzata, quest’ultima, da una consistente presenza di aziende agroalimentari ed enologiche di sicuro prestigio e che avrebbero un gran bisogno di collegamenti veloci.
E infatti: questione di tempo (purtroppo molto tempo perso “grazie” alla sgangherata politica grillina contro l’ex commissariato governativo ad acta) e il completamento della Contursi-Lioni-Grottaminarda consentirà alle aree industriali dell’Alta Irpinia di accorciare sensibilmente la distanza dalla Piattaforma logistica.
L’ Arianese (versante Ufita) ha già un collegamento vario sufficientemente veloce: resta tuttavia la forte criticità dell’altro versante – quello nord, appunto – a causa della Variante di Ariano Irpino il cui progetto, finanziato con 30 milioni di euro e da anni aggiudicato, non può andare in cantiere semplicemente perché sbagliato e non già per colpa del destino cinico e baro. Qui ci sono responsabilità locali che gridano vendetta. Intanto né si costruisce la strada né qualcuno paga per gli errori commessi. È o non è tema sufficientemente grave ed urgente perché se ne parli e si trovi una soluzione? Bisogna forse ricordare che, anche a prescindere dalla Piattaforma Logistica, quella Variante consentirebbe una mobilità molto più veloce da e verso Ariano?
È la Valle del Calore – si diceva – la vera cenerentola delle potenzialità di sviluppo propiziate dai treni “veloci” e “capaci” Napoli-Bari. Eppure, al riguardo, tecnici molto ben attrezzati – penso ad esempio all’Ingegner Ugo Sorrentino – la soluzione l’hanno fornita: si tratta di realizzare un asse di nove chilometri dall’area industriale di Luogosano alla Piattaforma di Valle Ufita e il problema sarebbe interamente risolto.
Purtroppo nemmeno di questo si discute. Sicché su un’altra ottima proposta risolutiva è caduta l’indifferenza di sindaci, Amministrazione provinciale, consiglieri regionali, industriali, sindacato, intellettuali e pseudo-tali. E la Politica? Zero. In compenso, assistiamo quotidianamente a guerriglie e sfide al calor bianco la cui materia contesa sono poltrone e seggiole da assegnare, spartizioni da definire, ambizioni personali da soddisfare. Potrebbe andar bene perfino un simile andazzo, ma ad una condizione: in questo mare del Nulla, si può impiegare un pochino di tempo per dibattere, affrontare, proporre soluzioni per questioni di utilità collettiva?
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