Servizi sociali, la Regione sblocca l’impasse: “Invieremo le risorse ma anche le carte alla procura”
L'assessore regionale Fortini ha deciso, nonostante le carenze sulla documentazione, di inviare le risorse al piano di zona di Avellino per assicurare la continuità dei servizi. "Non potevamo permettere che i cittadini rimanessero senza assistenza, ma in autotutela manderemo gli atti alla procura della Corte dei Conti" le parole dell'esponente della giunta De Luca
Si sblocca l’impasse sulle politiche sociali, grazie all’intervento della Regione Campania. L’assessore regionale Lucia Fortini annuncia infatti di aver deciso di sbloccare le risorse finanziarie relative alla programmazione del 2019, per consentire la ripartenza dei servizi sociali dell’ambito di Avellino. “I cittadini non possono pagare questo tira e molla politico-amministrativo, ma continuiamo ad esprimere riserve sulle carenze di documentazioni presentate dall’amministrazione del capoluogo: per questo in autotutela invieremo carte e atti alla procura della Corte dei Conti, sarà la magistratura contabile a valutare eventuali negligenze”
Insomma, tutte le documentazioni sottoscritte dal piano di zona di Avellino e le eventuali inadempienze che fino ad oggi hanno ostacolato il riparto dei fondi, causando il blocco dei servizi sociali, saranno ora al vaglio della magistratura contabile. “Riteniamo ci siano una serie di ombre, come testimonia il fatto che l’azienda consortile ad oggi non ha prodotto un atto formale né completato la nomina del Cda. Il comune di Avellino non ha evaso una serie di richieste inoltrate dai nostri uffici. Ci chiediamo inoltre – continua Fortini – come si sia potuto arrivare a questo punto, fino al blocco degli uffici amministrativi e delle pratiche. Dire che è scaduto il contratto con la cooperativa e che mancano risorse non può essere una giustificazione, l’ufficio di piano per legge non può essere affidato alle cooperative esterne, ma gestito da personale interno. Quanto alle risorse, i comuni non gestiscono il sociale solo grazie ai finanziamenti di enti terzi come la Regione, ma sono tenuti a investire sette euro ad abitante: dove sono finiti questi soldi?” si chiede Fortini che conclude: “Sciogliere l’azienda consortile sarebbe un passo indietro, mentre dividere l’ambito al momento non è praticabile, bisognerebbe modificare la legge regionale, ma non escludo che la strada si possa intraprendere nel caso in cui i sindaci me lo chiedano ufficialmente. Ma sarebbe meglio che imparassero a convivere, passandosi una mano per la coscienza: qua si tratta di dare risposte alle necessità delle famiglie indigenti, e si stanno perdendo anche le risorse garantite dal Pnrr” il monito dell’assessore
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