L’Avellino perde contro il Catania: gli etnei espugnano il Partenio-Lombardi

I rossazzurri vincono di misura grazie ad un gol nella ripresa di Sipos, i lupi escono tra i fischi

Un Avellino abulico esce, ancora una volta, tra i fischi assordanti del Partenio-Lombardi. La squadra di mister Carmine Gautieri esce sconfitta dalle mura amiche contro il Catania, una sconfitta di misura che fa male per la classifica e per il morale, con appena 1 punto nelle ultime 2 partite e sempre solo 1 punto nelle ultime 3 gare casalinghe, contro le tre siciliane Palermo, Messina e appunto Catania.
Al Partenio che la partita non sia in discesa lo si capisce già dal primo minuto, quando Ciancio fa un intervento sconsiderato, con l’arbitro Bordin che lo grazia ammonendolo soltanto. La partita non è vibrante, le occasioni non fioccano, ma i biancoverdi sembrano più convinti: ci provano prima all’11’, quando Carriero crossa in mezzo con Kragl che si inserisce senza però, di testa, riuscire a trovare lo specchio. Poi al 18’, quando un bello spunto Murano-Kanoute porta quest’ultimo Alla conclusione che viene però ribattuto da Zanchi. Verso la fine della prima frazione sono ancora i lupi a rendersi pericolosi: cross di Kragl, Stancampiano smanaccia favorendo Dossena, col difensore che però di testa non riesce a centrare la porta sguarnita.
La ripresa vede pian piano il lento e inesorabile calo dei lupi, che ci provano con Kragl, la cui punizione termina però alta, e poco più tardi con Rizzo, che tenta la conclusione da posizione defilata su cui l’estremo difensore etneo dice no. Al 63’ la beffa: Cataldi in verticale pesca Sipos, che supera Silvestri e batte Forte. Il gelo sui gradini del Partenio, ma il tifo riacquista vigore un paio di minuti più tardi, quando Aloi invola Murano in porta, col numero 9 atterrato da Lorenzini che viene espulso dall’arbitro per fallo da ultimo uomo: Catania in 10. Proprio in quel frangente ci riprova Kragl su punizione, provando a sorprendere il portiere sul suo palo, ottima la risposta in corner. Avellino anche sfortunato, perché a 20’ dal termine un cross di Kragl deviato da ROsaia stava per finire in Porta, la sfera però lambisce il palo e si allontana. Nemmeno i cambi provano a dare lo sprint decisivo ai lupi, che provano di inerzia a pareggiarla senza costruire manovre ragionate, senza colpi estemporanei e senza la giusta cattiveria. L’ultimo squillo arriva per mano di Plescia, anche stavolta Stancampiano dice no. Dunque altra sconfitta per un Avellino nervoso e poco lucido, e ora anche il secondo posto sembra diventato una chimera.

I commenti sono chiusi.