Aste ok, processo nel vivo. In aula il primo testimone

Entra nel vivo il processo Aste oK, ascoltato in aula un poliziotto che aveva acquistato un garage all’incanto, che ha dichiarato di non aver subito minacce, per la Dda invece gli imputati Livia Forte e Armando Aprile avrebbero condizionato l’aggiudicazione. Prossima udienza fissata all’8 aprile

Inchiesta sulle aste giudiziarie condizionate al Tribunale di Avellino, entra nel vivo il processo che vede 22 persone indagate a vario titolo per associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata libertà degli incanti, estorsione, falsità materiale in atti d’ufficio, truffa, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio.

In aula è stato ascoltato un poliziotto che assieme a sua moglie comprò un garage finito all’asta, l’uomo in un primo momento aveva dichiarato di aver trovato nel garage  in questione dei manichini con braccia mozzate e che aveva pensato ad un intimidazione, solo dopo- ha dichiarato- appurammo che era un ex magazzino di un negozio di abbigliamento e inoltre ha detto di non aver subito nessuna pressione.

Secondo l’accusa invece, Livia forte e armando aprile avrebbero minacciato sia il vecchio proprietario dell’immobile che i due coniugi per non farli partecipare all’asta.

La prossima udienza si terrà l’8 aprile.

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