“Siamo fuggite mentre le bombe russe cadevano vicino casa”
Il racconto delle giovani madri scappate dall'Ucraina per rifugiarsi dai parenti in Irpinia
“Io e la mia piccolina siamo scappate appena abbiamo potuto. Le bombe russe cadevano a 200 metri dalla nostra abitazione”. E’ il racconto di Cristina, 23 anni. “Ho la morte negli occhi” – aggiunge Olga, 47 anni, che arriva dalla martoriata kharkov. Sono due delle storie raccolte stamane al centro vaccinale di Avellino dove i primi profughi ucraini giunti in Irpinia sono stati sottoposti ad un primo screening sanitario.
“Condizioni di salute discrete, il vero problema è di natura psicologica”. Così i medici dell’Asl di Avellino che procedono ad acquisire i dati dei profughi per poi attivare i relativi protocolli vaccinali non solo quelli contro il Covid.
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