Lontano
Ricordo bene quando scattai questa foto, perché ero molto emozionato. Stavo per entrare nella Piazza Rossa, e quella che vedevo incorniciata nell’arco a sinistra era la Cattedrale di S.Basilio. Ero elettrizzato, curioso, felice. Non dimenticherò mai la sensazione di trovarmi “lontano”, in un Paese complesso che, nonostante il mio entusiasmo, sapevo non sarei riuscito a capire completamente. Mosca mi travolse con la sua storia, il fascino del suo austero retaggio e soprattutto con le sue contraddizioni.
Ero una spugna in un oceano di sensazioni, di stimoli, di suggestioni.
Davanti a quella cupola azzurra si esibì un artista di strada: alla fine dello spettacolo lui andò via ed una anziana signora, curva come un ramo di salice, cominciò furtivamente a chinarsi sul pavimento raccattando piccole cose da terra e infilandole in una taschina che aveva sul guanto a dita mozze che indossava. Mi avvicinai, volevo capire cosa facesse. Capii: raccattava i centesimi di rublo che le persone avevano letteralmente gettato via mentre poco prima cercavano monete più dignitose da dare al mimo. Le diedi qualche rublo, sorrisi. Lei ricambiò lo sguardo, ma non rispose al mio sorriso. Era triste. Prese i soldi e andò via, lentamente. Questo episodio mi colpì moltissimo, perché il valore di quelle monetine a terra era davvero infinitesimale, fino a un decimo del nostro centesimo, e più di tutto per il contesto dove avvenne: a non più di dieci metri da lì erano parcheggiate Bentley, McLaren, Porsche personalizzate, Hummer, con modelli che non avevo mai visto prima, nemmeno sulle riviste. I negozi ospitavano atelier del lusso ed i bar brulicavano di persone con bottiglie di champagne; a pochi metri dagli ingressi aspettavano impeccabili autisti accanto a file di cartoni che facevano da casa ai barboni. Guerra e pace, ma ai giorni nostri. Nei giorni successivi ho poi incontrato decine e decine di altre persone ridotte a mendicare circondate dal lusso. Questo accade un po’ ovunque, da Roma a New York, e forse per assurdo lì un poco te lo aspetti, ma mai, mai ho neanche lontanamente visto disparità così evidenti come nei miei giorni in Russia. Sì, confermo: come avevo pensato prima di varcare quell’arco ero davvero in un posto complesso che non sarei mai riuscito a capire completamente in pochi giorni. Quello che però quel “lontano” riuscì senza dubbio a trasmettermi fu il concetto di oligarchia.
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