Delitto Gioia, dramma senza fine: l’omicida Limata tenta il suicidio in carcere
Il delitto di Aldo Gioia una tragedia senza fine. L'omicida 23enne Giovanni Limata ha tentato il suicidio in carcere tagliandosi ai polsi e alla gola con il metallo di una scatoletta di tonno. E' stato soccorso e salvato in extremis dagli agenti della penitenziaria. Gli avvocati richiedono la necessità di una perizia psichiatrica
Un gesto di autolesionismo tale da far pensare che stavolta abbia tentato il suicidio. Giovanni Limata, il 23enne di Cervinara che ha scaricato, lo scorso 23 aprile, 14 coltellate contro Aldo Gioia, provocandone la morte, all’interno della sua cella nel carcere di Bellizzi si è tagliato le vene dei polsi e la gola con una scatoletta di tonno, provocandosi delle ferite fortunatamente non gravi. L’intervento degli agenti di polizia pentienziaria ha evitato ogni possibilità di epilogo drammatico, il ragazzo è stato trasferito nel pomeriggio di ieri all’ospedale Moscati. Dopo le prime cure, il ragazzo ha poi rifiutato ulteriori accertamenti per fare ritorno presso la casa circondariale, ennesimo segnale di una condizione psichica precaria.
Limata non è nuovo a gesti di autolesionismo dietro le sbarre, più volte si è ferito le braccia con i mozziconi di sigaretta, e si è trincerato dietro un silenzio dietro cui provare a nascondere tutti i suoi tormenti. Una condizione peggiorata dal fatto che Elena Gioia, la sua ex fidanzata anche lei detenuta a Bellizzi, non ha più risposto alle sue lettere; vicenda che ha portato Giovanni perfino a scrivere alla madre di lei per convincere la figlia a riaprire il rapporto, come raccontato dalla stessa Liana Ferrajolo nell’ultima udienza del processo.
Questa mattina i genitori di Limata, che hanno appreso la notizia del tentato omicidio del figlio solo attraverso la stampa, assieme agli avvocati Fabio Russo e Kalpana Marro, hanno provato ad avere un contatto con il giovane, ma l’emergenza Covid ha impedito ogni possibile colloquio. Ma è divenuta ormai improrogabile l’esecuzione di una perizia psichiatrica su Limata, come richiesta a gran voce da tempo da parte dei legali, anche per poter disporre un eventuale ricovero in altra struttura, fino ad oggi però il tribunale non si è pronunciato: viste le condizioni psichiche del ragazzo, si corre il rischio di ampliare la tragedia di una vicenda già di suo estremamente drammatica
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