Avellino violenta: agguato all’Ultrabeat, 30enne in rianimazione

Attimi di terrore ieri sera a via Cannaviello: davanti a tutta la clientela presente in quel momento qualcuno ha sparato a un addetto della sicurezza del locale, indagano i carabinieri

Ancora colpi di pistola nel capoluogo, un altro agguato, anche questa volta davanti a decine di persone.

L’episodio è avvenuto ieri sera, poco dopo la mezzanotte, all’interno dell’Ultrabeat di via Cannaviello, noto locale della movida notturna avellinese, dove proprio recentemente si era consumata un’altra brutta vicenda di cronaca.

Nel bel mezzo della serata di ieri, con il locale pieno di gente, una persona sarebbe entrata (questa la ricostruzione fornita dagli inquirenti) all’interno del locale armata di pistola e l’ha puntata contro un addetto alla sicurezza del bar, Adriano Guarnieri, 30enne di Atripalda. Sembra dunque che si sia trattato di un vero e proprio agguato: l’uomo ha fatto partire un colpo che ha preso all’addome Guarnieri, lo sparo ha naturalmente creato scompiglio all’interno del locale. I clienti hanno iniziato a gridare e a darsi alla fuga; il malvivente avrebbe approfittato della confusione per scappare senza dare nell’occhio. Guarnieri è invece crollato a terra in una pozza di sangue.

Immediato l’arrivo dei carabinieri e dei sanitari del 118: il 30enne è stato trasferito al Moscati dove è stato operato d’urgenza. Il proiettile gli ha bucato l’addome ed è fuoriuscito dal gluteo, per Guarnieri la prognosi è ancora riservata ed è ricoverato in rianimazione,  non è fortunatamente in pericolo di vita. Ma non cambia l’accusa per colui che ha sparato, che deve naturalmente rispondere di tentato omicidio.

I carabinieri sono sulle sue tracce. I militari hanno subito raccolto una serie di testimonianze durante la notte, e ora cercano elementi utili dalle immagini del sistema di videosorveglianza del locale. L’ultima volta furono decisive per incastrare Alessio Romagnuolo e Claudio Ferrante, i due giovani che si erano presentati una domenica sera di novembre, sempre all’interno dello stesso locale, per un regolamento di conti. Anche in quel caso cercavano un addetto alla sicurezza, ma non sembra si tratti dello stesso Guarnieri, e non è detto che i due episodi siano collegati, anche se i carabinieri non escludono questa pista.

Quella sera Romagnuolo e Ferrante si erano presentati ubriachi per vendicarsi di quanto accaduto due sere prima, quando ebbero la peggio durante una lite furibonda. Sostenendo di avere con sé una pistola (ipotesi poi esclusa dal proseguio delle indagini), non avendo trovato la persona che cercavano minacciarono il titolare dell’Ultrabeat, per poi cercare di estorcergli del denaro. Due giorni dopo, Romagnuolo fu lui stesso vittima di un agguato in pieno giorno, davanti alla sua abitazione di Quattrograna, dove furono esplosi due colpi di pistola. Poi i carabinieri arrestarono lui e il suo complice, ma non sono ancora riusciti a definire la cornice dell’intera vicenda e capire chi fossero i responsabili di quell’agguato.

L’ ennesimo episodio di violenza ad Avellino, dove la delinquenza locale si affida sempre più spesso ai colpi d’arma da fuoco. Nell’ultimo anno, in serie, un giovane avellinese fu gambizzato durante un inseguimento d’auto (cinque i giovanissimi indagati, tra cui Vittorio Casanova); il pregiudicato Francesco Liotti fu vittima di un agguato in pieno giorno ad opera di Danilo Volzone, che sta affrontando il processo; Ciro Casanova e suo figlio Vittorio hanno sparato a tre uomini nel pieno dei festeggiamenti di una vittoria della Nazionale in viale Italia davanti a centinaia di persone (entrambi arrestati, al momento sono ai domiciliari in attesa di processo); Sonia Liotti, sorella di Francesco, è finita dietro le sbarre assieme a un complice per aver estorto con violenza del denaro a una giovane coppia di Borgo Ferrovia per debiti di droga (in uno degli episodi contestati i due avrebbero, dietro la minaccia di una pistola, sequestrato per ore una loro vittima). Infine la vicenda di Romagnuolo e ora l’agguato all’Ultrabeat della scorsa notte. Un’escalation di violenza che sembra inarrestabile e a cui Avellino non era mai stata abituata.

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