Don Livio Graziano fa lo sciopero della fame e passa ai domiciliari
Concessi i domiciliari per motivi di salute, dopo lo sciopero della fame in carcere, al parroco Livio Graziano, arrestato in l'accusa di atti sessuali su un minorenne
E’ visibilmente deperito e le sue condizioni non sono compatibili con il regime carcerario: Don Livio Graziano, esce dal penitenziario per motivi di salute a causa dello sciopero della fame. Il parroco, accusato di atti sessuali su minore, è stato trasferito in una comunità ecclesiastica che resta segreta per motivi di sicurezza.
Il tribunale del Riesame di Napoli già aveva rigettato la richiesta presentata dal difensore del sacerdote di attenuazione della misura cautelare. Ora esce dal carcere a causa delle sue condizioni di salute.
Don Livio Graziano, il parroco 50enne originario di Aversa e gestore di una colonia estiva di Prata di Principato Ultra, era stato arrestato lo scorso ottobre ed era finito in carcere perché accusato di aver abusato sessualmente di un ragazzino di 13 anni del Salernitano che aveva preso parte alla colonia estiva. Le indagini, avviate dopo la denuncia presentata dal padre del ragazzino, avrebbero accertato gli abusi: il racconto del 13enne, ascoltato in ambiente protetto con il sostegno di psicologi, è stato ritenuto attendibile dai professionisti e dagli inquirenti, con una serie di riscontri, in primis i messaggia sfondo sessuale inviati dal sacerdote sul cellulare del tredicenne.
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