EVITA CASSONI: ABDICARE E SOGNARE

All’indomani della fase acuta della pandemia, abbiamo definitivamente capito che la capacità di governo dell’uomo sulla natura non è altro che illusione. Abbiamo avuto la possibilità di immergerci nella “vasca della realtà`” e di riflettere sui tanti limiti, individuali e collettivi, che si contrappongono al culto dell’io, delle capacità singole, degli egoismi sempre in gara con le performance. La globalizzazione da virus ci ha imbrigliati in una fragilità fatta di incertezze, chiusure, pericoli e ci pone di fronte a macro temi di natura sociale, politica, economica e anche psicologica.

Evita Cassoni è un medico, specialista in pediatria preventiva e in psicoterapia, Presidente del Centro di Psicologia e Analisi Transazionale di Milano. Ha scritto un libro dal titolo “Futuro semplice. Libertà possibili per la ripresa” (Edizioni San Paolo”) che mi ha colpita per la profondità con la quale la psicoterapeuta affronta temi sui quali sono state dette e scritte tante cose, spesso banali e retoriche, spesso nell’ottica della “speculazione” e della pura necessità di esserci sempre e comunque.

A prescindere dalle considerazioni sulla necessità delle relazioni virtuali che si sono sostituite a quelle reali, sul cambiamento avvenuto nei riti quotidiani che vanno dal semplice saluto all’isolamento, sulla capacità di cambiare abitudini individuali e collettive, Evita Cassoni ci invita a un’analisi sofisticata da fare sui noi stessi.

Innanzitutto, cita il grande Fernando Pessoa e utilizza una metafora molto coinvolgente: quella dell’”abdicare”. Nella prima pagina del suo libro, la scrittrice riporta il seguente frammento:
“Siediti al sole. Abdica e sii re di stesso”.

Nel bel mezzo del chiasso sulla gestione della pandemia, delle persone, dei corpi e delle menti, Evita ci esorta a isolarci, ma in modo diverso rispetto al distanziamento sociale. Con questa immagine forte, incisiva, penetrante, di Pessoa, ci suggerisce di fermarci in raccoglimento. Un raccoglimento luminoso, al sole, con gli occhi chiusi, per raggiungere la profondità noi stessi. Siamo tutti invitati a “sospendere i contatti con il fare, il rispondere, il domandare”. Paradossalmente, veniamo presi per mano e portati verso la sospensione dal desiderio di controllo del mondo esterno per poter avvicinarci ad esso. La riflessione si spinge verso il significato di “libertà/ responsabilità di conoscere davvero noi stessi, attraverso un continuo e dinamico processo di ricerca, allo scopo di raggiungere un autentico cambiamento che si rifletta a livello sociale. In definitiva, un gesto nobile e di grande umiltà.

Conoscere la propria natura profonda è un dovere, così come fare amicizia con noi stessi. Nel rito di passaggio tra l’emergenza e la convivenza con la pandemia, la narrazione di noi stessi è essenziale a noi stessi e agli altri. Comunicare, esprimersi, partecipare al processo collettivo significa mettersi in gioco individualmente per poi indossare nuove vesti e sentirsi liberi di ritornare nel gruppo. L’aggiornamento che sta avvenendo in noi è un processo complesso che vale la pena di affrontare a viso scoperto, nonostante l’obbligo della mascherina. Sentiamoci liberi di ricercare, di riscoprire, dopo momenti di tanta paura, fatica, delusioni. Concentrarsi sul cambiamento individuale rappresenta il seme dell’evoluzione collettiva.

Ma ciò che maggiormente mi colpisce mentre proseguo nella lettura, sono le riflessioni su un tema a me molto caro: quello del sogno. “Chi studia i suoi sogni sta anche studiando le sue opere (…). Facendo sogni siamo tutti cineasti, poeti, scrittori. Raccontiamo favole, componiamo film, qualcuno compone musica, si esprime con poesie spontanee e così via”. Queste parole sul sogno, riportate nell’ultimo capitolo del libro, sono di Barrie Simmons. Uno stimolo ad una ulteriore presa di coscienza. Le creazioni della nostra mente sono anche esperienze concrete. La magia e il mistero della mente umana operano attraverso i sogni, necessari alla organizzazione del nostro mondo interno. I riferimenti alla psicanalisi e alla neurofisiologia sono tanti e molto interessanti. Parlare di sogni in tempo di pandemia ha un valore speciale e altrettanto speciale è l’associazione del sogno al concetto di liberta`.

Il futuro non guarda in faccia a nessuna pandemia. Ci attende inesorabile e dobbiamo essere accorti, responsabili, consapevoli, capaci di creare nuove magie, nuovi scambi, nuove visioni libere da illusioni e da quella sindrome di onnipotenza che sarebbe ora di accantonare per sempre.

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