Ancora spari in pieno giorno in città: nel mirino un pregiudicato di 25 anni

Due colpi di pistola in pieno giorno a contrada Quattrograna, periferia di Avellino. Nel mirino Alessio Romagnuolo, 25 anni, con diversi precedenti di polizia alle spalle. Indagini in corso. Da chiarire se si sia trattato di un tentativo di omicidio o di una intimidazione. Il movente sembra legato allo spaccio di stupefacenti

Ancora spari in pieno giorno ad Avellino, la città pare finita in una escalation di violenza che sembra non voglia fermarsi.

Dopo la sparatoria di viale Italia durante la notte dei festeggiamenti della nazionale, l’orario stavolta è quasi lo stesso dell’agguato a Francesco Liotti in via Visconti; a cambiare è lo scenario, cioè contrada Quattrograna, decadente periferia del capoluogo.

Poco dopo le 13 due colpi di pistola, calibro 7,65 sparati da una semiautomatica, hanno squarciato la presunta tranquillità del rione. Nel mirino Alessio Romagnuolo, 25enne, volto noto alle forze dell’ordine con diversi precedenti di polizia per spaccio e violenza. Il suo nome finì nell’inchiesta “Delivery”, l’operazione dei carabinieri che smantellò una vasta rete di spaccio nel capoluogo; il giovane in attesa del processo era stato detenuto in carcere. Salì alla ribalta delle cronache anche per il sequestro di un ventenne, per motivi legati a spaccio ed estorsione, organizzato assieme ad affiliati al Nuovo Clan Partenio; per quella vicenda fu condannato assieme al padre.

Questa mattina il 25enne, mentre si trovava nei pressi della sua abitazione, è stato avvicinato da un’auto con a bordo alcune persone, almeno questo è quello che avrebbe raccontato Romagnuolo alla polizia; gli uomini gli avrebbero fatto cenno di avvicinarsi, fatti due passi vengono esplosi due colpi d’arma da fuoco. Romagnuolo si dà alla fuga, senza riuscire a riconoscere chi abbia sparato.

A dare l’allarme non è lui ma qualche residente, all’arrivo della polizia però nessuno sembra aver più sentito né visto nulla.

Sul posto c’è ancora Romagnuolo, che salirà a bordo della volante della polizia per andare in questura a raccontare la sua versione dei fatti. Ma dai primi elementi raccolti dalla squadra mobile, coordinata dal vicequestore Gianluca Aurilia, la vicenda sarebbe molto diversa: i colpi di pistola sarebbero stati sparati al termine di una concitata lite, presumibilmente per motivi legati allo spaccio di stupefacenti. È ancora da accertare se chi ha sparato intendesse uccidere Romagnuolo o se la sua intenzione fosse stata solo quella di spaventarlo e di mandare un avvertimento.

Proseguono senza sosta le indagini della polizia per risalire agli autori e cercare di ricostruire l’ambiente criminale da cui è scaturita l’ennesima sparatoria avvenuta in città

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