Smog, l’Arpac striglia Festa: “Nostri dati certificati, si preoccupi di migliorarli”
Il caso delle polveri sottili e le contestazioni del sindaco Festa circa l'affidabilità delle centraline, arriva la replica dell'Arpac: "Gli amministratori dovrebbero preoccuparsi non della bontà e della qualità dei nostri dati, certificati anche a livello europeo, bensì di come migliorarli"
“Gli amministratori dovrebbero preoccuparsi non della bontà e della qualità dei dati, certificati anche a livello europeo, bensì di come migliorarli”: è durissima la replica dell’Arpac in merito alla polemica sollevata dal sindaco Gianlcua Festa che ha contestato i rilievi delle centraline dell’agenzia regionale, evidenziandone la differenza dei dati che vengono riportati tra quella di via Oscar D’Agostino e quella piazzata in via Piave.
La prima ha segnalato fino ad oggi 30 sforamenti in icttà, la seconda è a quota 38, per il primo cittadino si tratta di una anomalia, mettendo in dubbio la qualità delle rilevazioni come se lo smog dipendesse da analisi sballate.
“Non è consentito a nessuno contestare i dati delle centraline, che sono tarate secondo una precisa normativa tecnica in materia di qualità dell’aria”, la risposta del presidente regionale di Arpac Stefano Sorvino. “Le centraline sono ubicate in posizioni con caratteristiche differenziate per offrire una rappresentazione completa e puntuale dell’inquinamento atmosferico. Non si può prendersela con il medico se la diagnosi non è gradita; il nostro lavoro di monitoraggio è certificato a livello europeo. Per il resto comprendo che il problema ambientale è di complessa risoluzione e capisco le difficoltà dei sindaci, ma se l’approccio è quello di contestare i dati allora si parte male”, conclude.
Il dirigente delle reti di monitoraggio Arpac Giuseppe Onorati entra ancor più nello specifico: “Dovremmo preoccuparci se le centraline fornissero gli stessi dati: innanzitutto, in questo caso, si tratterebbe di uno spreco di denaro pubblico. I risultati sono diversi semplicemente perchè posizionate in punti differenti, appunto per cogliere tutte le possibili variazioni e fornire un quadro più completo: una delle due in particolare è esposta al traffico veicolare, l’altra registra i valori di fondo. Per chi aveva dubbi comunque bastava informarsi – la stoccata – i nostri dati sono certificati a livello provinciale, regionale ed europeo e sono stati utilizzati pure dai consulenti della procura per il precedente procedimento penale nei confronti di Foti e Galasso, e nessuno ne ha messo in dubbio la qualità”, conclude il dirigente Arpac.
“Veramente di questo passo non andiamo da nessuna parte, Arpac è da tempo che ha chiarito le motivazioni tecniche sui dati. Dall’amministrazione sentiamo invece solo polemiche o annunci: faremo, diremo e intanto non succede niente. Il problema incide pesantemente sulla salute di tutti, per favore senso di responsabilità e serietà”, il richiamo invece del presidente del comitato Salviamo la Valle del Sabato, il medico Franco Mazza
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