La personalità
La personalità è un insieme di modi di essere per cui un uomo si differenzia dagli altri e la sua persona e la sua vita assumono una fisionomia particolare.
Tale particolarità è percepita sia dall’esterno, in quanto in ogni uomo gli altri scorgono un siffatto insieme caratteristico, sia dall’interno, atteso che ciascuno di noi si sente differente dagli altri.
La personalità si fonda tanto su elementi biologici quanto su elementi psichici e morali; ma solo su questi ultimi si basa la sua vera e fondamentale essenza.
Gli elementi biologici, costituenti il primo fondamento della personalità di ogni essere umano, sono innanzitutto quelli morfologici. Essi attengono alle particolarità della costituzione somatica dell’individuo determinate dalla razza, dall’ereditarietà e dall’ambiente e costituiscono una biologia statica. Concorrono altresì elementi fisiologici, relativi alle caratteristiche individuali nelle funzioni fondamentali, dell’organismo e nell’azione del sistema nervoso vegetativo, integranti così una biologia dinamica.
Tutti gli anzidetti elementi danno luogo al primo aspetto della personalità, e cioè alla costituzione del soggetto, che comprende le sue caratteristiche somatiche, nella loro forma e struttura morfologica, nonché il particolare modo di essere del soggetto medesimo dal punto di vista delle sue funzioni fisiologiche.
La centralità del fenomeno è però rappresentata dagli elementi psichici; che, in senso stretto, sono quelli più vicini ai processi fisiologici ed attengono alle sensazioni, istinti, tendenze, passioni.
Nel loro insieme, realizzano il secondo aspetto della personalità, il temperamento. Esso rappresenta il passaggio dalla costituzione somatica a quella psichica; ed è il modo di essere generale dell’organismo, che riassume il complesso delle tendenze, innate o di spontanea formazione, in cui il soggetto esprime il suo modo di ricevere e reagire alle impressioni esterne. E così, infatti, si può parlare, ad esempio, di temperamento collerico, flemmatico, apprensivo, passionale, ecc..
Ma l’aspetto apicale della personalità sta negli elementi intellettuali o morali che attengono alle manifestazioni più elevate della vita psichica, quali il sentimento, il pensiero, la volontà.
Costituiscono, nella personalità, lo strato più elevato e rilevante della sua struttura, sono cioè i coefficienti superiori in cui essa veramente si esprime.
Siffatti elementi o fattori integrano il carattere de soggetto, che è il complesso, più o meno costante, degli orientamenti del volere dello stesso.
In tal senso, il carattere in nessuno può far difetto ed esprime la nota saliente di ogni personalità. Al riguardo può quindi parlarsi, ad esempio, di carattere forte, debole, indeciso, coerente, ecc. Ma il termine può anche indicare un sistema fermo del volere, come nel dire “Tizio ha carattere!”.
I tre aspetti della personalità sono quindi la costituzione, il temperamento, il carattere.
Essi non sono certamente elementi staccati e distinti dell’essenza del soggetto, ma formano invece una sintesi viva, nella quale è espressa la personalità dello stesso.
La cognizione della personalità occorre quale criterio di valutazione a riguardo del soggetto, per poter giudicare la sua essenza ma principalmente la rilevanza e la meritevolezza o meno del suo comportamento e delle sue azioni nei vari accadimenti della sua vita personale e di relazione, nell’indagine morale, sociale e legale a suo carico.
I commenti sono chiusi.