Comune alla resa dei conti: “Dissesto inevitabile”
La proclamazione ufficiale del sindaco Ciampi e del consiglio comunale slitta ancora di una settimana, ma il nuovo primo cittadino di Avellino, assieme al futuro assessore al bilancio Gianluca Forgione, ha già tra le mani la situazione contabile del comune.
Ciampi è consapevole che non avrà nemmeno il tempo di festeggiare l’insediamento, costretto da subito a fare i conti con i conti, perdonate il bisticcio, di Palazzo di Città. Foti ha lasciato in eredità infatti un bilancio consuntivo ancora da approvare e su cui è attesa per domani la pronuncia dei revisori dei conti. E in base a quanto denunciato dagli ispettori del ministero alle finanze, rischia di essere un parere con molte riserve: nel caso, il bilancio sarà completamente da ricostruire.
E il tempo non gioca a favore della futura amministrazione: non appena il nuovo consiglio comunale si insedierà, è già pronta sul tavolo del prefetto la diffida. Senza ora analizzare la difficoltà politica per Ciampi su come approvare il bilancio senza avere la maggioranza, quel che davvero preoccupa, viste le numerose criticità indicate dal Mef, è il reale stato dei conti del comune.
Foti si è sempre autocelebrato, fino all’ultimo, di averli rimessi in sesto, riuscendo ad evitare il dissesto finanziario, ma due dei tre alleati di Ciampi ritengono il contrario. Nel nostro forum il consigliere della Lega Damiano Genovese, parlando a nome del centrodestra, ha affermato che sarà inevitabile dichiarare dissesto; stessa posizione l’ha assunta Dino Preziosi, uno che i conti del comune li conosce bene: d’altronde molti dei rilievi sottolineati dal Mef erano punti che il consigliere aveva sollevato in aula, inascoltato però da Foti e allegra brigata. E ora, secondo Preziosi, non ci sono alternative
Il terzo alleato, Cipriano, invoca la revisione dei conti da parte di una due diligence, prima di decidere il da farsi. Ultima ma non ultima, ricordiamo che la posizione del futuro assessore a 5Stelle Gianluca Forgione, espressa in campagna elettorale, era quella di voler evitare il dissesto, attraverso un’attenta opera di spending review. Ma ancora non aveva i conti precisi tra le mani
I commenti sono chiusi.