Nel 2021 l’Agenzia delle entrate abbatterà i controlli fiscali del 75 per cento
Si prevede un calo, tra accertamenti e verifiche, tra il 75% e il 70%. Una scelta obbligata, posta la necessità di non vessare ulteriormente i contribuenti in una fase di profonda crisi economica, per spingere sull’erogazione dei contributi a fondo perduto, sui rimborsi e i crediti di imposta
Nel 2021 gli uffici dell’Agenzia delle entrate non faranno controlli, o meglio si limiteranno agli atti in scadenza. Si prevede un calo, tra accertamenti e verifiche, tra il 75% e il 70%. Una scelta obbligata, posta la necessità di non vessare ulteriormente i contribuenti in una fase di profonda crisi economica, per spingere sull’erogazione dei contributi a fondo perduto, sui rimborsi e i crediti di imposta.
In linea con quanto accaduto nel 2020, dunque, l’amministrazione finanziaria sarà innanzitutto impegnata in azioni di analisi e controllo, funzionali ad approfondire la mappa del rischio fiscale dal grande al piccolo contribuente. Si spinge su nuove funzioni informatiche capaci di raffinare la ricerca ed estrapolare, dalla mole di dati presenti nelle banche dati di diretto accesso dell’Agenzia, gli elementi più interessanti per le eventuali verifiche.
Ma la priorità continua ad essere rappresentata dai rimborsi e dai contributi a fondo perduto per sostenere l’economia. Sul punto, oltre la fase di erogazione della seconda tranche di sostegni automatici, che dovrebbe essere già entrata nel vivo, nelle direzioni regionali stanno arrivando anche le istanze legate alla sospensione, i cosiddetti scarti delle domande.
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