Pm10, 25° sforamento in sei mesi: la verde Avellino sempre più grigia
Nonostante i monitoraggi dell' Arpac, i numeri continuano ad essere drammatici. Aria sempre più insalubre e limite di 35 sforamenti all'anno oramai nel mirino
Nulla riesce a contrastare l’abnorme presenza di particolato ad Avellino. Nel capoluogo irpino, infatti, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’ Arpac ed aggiornati al 21 giugno 2021, sono già oltre la ventina gli sforamenti registrati in città. Nello specifico, la centralina Av41 Sc. V° Circolo ha riscontrato per ben 22 volte l’oltre soglia mentre quella della Scuola Alighieri addirittura 25.
Con un valore giornaliero di 50 µg/m³ che non può essere superato più di 35 volte nell’arco dei docici mesi,dunque, la situazione relativa al Pm10, a metà anno è sempre più drammatica. Analizzando gli ultimi rapporti pubblicati da Legambiente, le prospettive sembrano non essere allentanti. Tra il 2010 ed il 2020, la grigia cittadina guidata attualmente dal sindaco “verde” Festa è entrata nella top ten dei centri urbani che hanno superato i limiti imposti dalla legge ben nove volte su 11. Le cose poi, nell’ultimo anno sono peggiorate: Avellino con 78 giorni di sforamenti annuali è arrivata a -1 dalla laboriosa ed industrializzata Milano. Il tempo scorre, lo smog aumenta e ad oggi, oltre ai monitoraggi promossi dall’ Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania, non ci sono in programma attività che radicalmente possano cambiare uno status sempre più oscuro.
Intanto, l’ Agenzia Europea dell’ Ambiente (AEA), ha diffuso un report su scala continentale, che ha preso in esame la qualità dell’aria di 323 centri urbani, di cui 127 sono in una situazione scadente. Tuttavia, nella mappa interattiva dove è possibile verificare i dati 2019-2020, alla voce Avellino, a dispetto delle altre realtà campane, dove primeggia in negativo Benevento ( concentrazione annuale di Pm2,5 elevata,ndr), non corrisponde alcun dato.
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