In Irpinia il turismo è il grande assente nonostante le belle parole
Non sarà colpa della seggiovia del Laceno, ferma da più di un anno, o della mancanza di investimenti nel settore da parte del pubblico e del privato, o delle strade colabrodo o della mancanza di banda larga, ma certo non aiutano il turismo. Mentre l’Irpinia continua a parlare di eccellenze enogastronomiche e di turismo sostenibile, il mondo turistico non sa neanche che esistiamo. A dirlo sono i dati sui flussi turisti relativi allo scorso anno: il 65% delle presenze si registrano a Napoli, il 30% a Salerno e ad Avellino solo lo 0,8%, praticamente nulla. E non bastano le sagre di paese o qualche iniziativa isolata, o i tanti convegni dove ci diciamo tra di noi che non abbiamo nulla da invidiare a Toscana e Umbria: il turismo in Irpinia non esiste e non si registra al momento nessun investimento nel settore. Anzi, in base all’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi sui dati del registro imprese al 2018 e 2017, se le imprese di servizi turistici in Italia hanno registrato una crescita annua di + 2%, in Irpinia si registra un calo degli addetti che passano, in un anno, da 166 a 141 (-15.1%). Segno che ormai sono in pochi a crederci, nonostante i proclami.
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