Implode il progetto pilota: i sindaci “sfrattano” De Mita, show di insulti della figlia Antonia
Succede di tutto alla riunione del progetto pilota a Nusco, dove volano anche parole grosse. I sindaci segnalano a De Mita la necessità di cambiare passo, un "avviso di sfratto" a cui il sindaco di Nusco risponde male. La figlia Antonia prende la parola per insultare praticamente tutti i presenti, i primi cittadini abbandonano la sala
Accade di tutto nella riunione del progetto pilota, anche quello che non dovrebbe mai accadere in una assemblea pubblica.
Convocato dal presidente Ciriaco De Mita nella sua Nusco, ufficialmente per discutere delle opportunità per le aree interne concesse dal Recovery Fund, il raduno dei sindaci si trasforma immediatamente in una resa dei conti politica. Attesa da tempo vista l’immobilità del progetto pilota, ripiegato a ultima vetrina delle ambizioni personali di De Mita.
Il sindaco di Nusco aveva già avvertito l’aria che tirava a suo sfavore durante l’ultima assemblea dell’Asi, dove è uscito sconfitto a causa dell’accordo tra Petracca, Alaia e buona parte dei sindaci Pd, Rosanna Repole inclusa. Carico di quel risentimento, l’ex premier durante l’assemblea del progetto pilota non ha avuto parole tenere per nessuno, rimarcando come al solito l’incapacità di riflessione dei suoi colleghi, come quando si è rivolto a D’Angelis, definito “il sindaco del comune più bello d’Italia ma più piccolo per intelligenza”.
Ma l’insanabile rottura si è avuta proprio quando il primo cittadino di Cairano e Rosanna Repole, prendendo parola, hanno chiesto un deciso cambio di passo e di governance del progetto pilota, anche alla luce dell’enorme occasione concessa dai fondi del Recovery Fund destinati ad hoc alle aree interne, “finanziamenti che non sono nemmeno in dotazione della provincia” hanno rimarcato entrambi, sottolineandone il valore e l’importanza.
E il nuovo corso richiesto prevederebbe, implicitamente, il passo di lato di De Mita da presidente dell’assemblea. Il sindaco di Nusco è ormai infatti considerato dalla maggior parte dei colleghi una sorta di “tappo” capace di bloccare ogni tipo di progettazione, pronto a ostacolare qualunque percorso intrapreso dagli altri primi cittadini: i modestissimi risultati prodotti dalla sperimentazione d’altra parte parlano chiaro.
Le parole dei rappresentanti di Cairano e Sant’Angelo scatenano però la furia della figlia di De Mita, Antonia, presente all’appuntamento, che inizia a far volare parole grosse e insulti nei confronti dei sindaci in sala, D’Angelis e Repole in primis, provando perfino ad aggredire fisicamente il primo cittadino di Torella. Nemmeno il padre riesce a placarla, ci vuole tempo per riportare la calma, raggiunta solo con l’abbandono della sala di buona parte dei presenti.
Implode dunque il progetto pilota, con l’assemblea di stamattina che sembra poter rappresentare l’ultimo atto politico di Ciriaco De Mita. Difficilmente l’ex leader Dc, il cui mandato è scaduto, riuscirà a farsi riconfermare presidente nella prossima seduta, sancendo così il definitivo passaggio di consegne con Maurizio Petracca, pronto a mettere la bandierina anche in Alta Irpinia.
Un finale decisamente non degno del suo passato per l’ex premier, che ha affogato nella sua presunzione e vanità i sogni di sviluppo delle aree interne. Si apre un’altra pagina per l’Alta Irpinia, speriamo decisamente migliore
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