Covid, all’AORN Moscati l’8% ha rifiutato il vaccino

I no vax nel settore sanitario :il decreto legge del 31 marzo scorso prevede l’obbligo di vaccinazione pena la sospensione dal servizio e la mancata retribuzione economica sino al 31 dicembre 2021. L’Azienda ospedaliera Moscati di Avellino ha disposto il controllo dei motivi che hanno determinato l’8% di astensioni: pronti a scattare i provvedimenti.

Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 31 marzo 2021 prevede l’obbligo generalizzato di vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da Covid per gli operatori sanitari (e non solo). Il rifiuto del lavoratore determina la sospensione, senza retribuzione, dal diritto di svolgere prestazioni al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza. Il decreto legge prosegue specificando, inequivocabilmente, che la “vaccinazione costituisce requisito essenziale all’esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati. La vaccinazione, specifica il decreto Covid licenziato dal Consiglio dei Ministri, può essere omessa o differita solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestato dal medico di medicina generale. L’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino conta tra i suoi operatori l’8% di astensioni: dalla direzione generale il 2 aprile è partita alla volta di tutti  i direttori delle unità operative l’invito a verificare le motizazioni dei no vax. Dove non dovesse trattarsi di questioni di salute e perdurasse il no alla vaccinazione, scatteranno i provvedimenti previsti di sospensione dal servizio e mancata retribuzione economica sino al 31 dicembre prossimo.

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