L’assegno unico universale è legge: vantaggi per il 68% di nuclei familiari. Autonomi e redditi bassi in primis
Per il 29,7% di nuclei si avrebbe invece un peggioramento a livello di aiuti, per il restante 2,3% non cambierebbe nulla. La nuova misura di sostegno alla famiglia partirà il primo luglio
L’assegno unico universale è legge, ora si attendono i provvedimenti attuativi che dovranno dare il via alla nuova misure di sostegno alle famiglie che partiranno dal prossimo 1° luglio, unificando, e in parte potenziando, i contributi oggi esistenti a sostegno dei nuclei con figli a carico.
Secondo l’Istat la riforma dell’assegno unico determinerebbe un incremento di reddito per il 68% delle famiglie (in primis gli autononi che non percepiscono gli assegni familiari) e in genere per i redditi molto bassi. Per il 29,7% di nuclei si avrebbe invece un peggioramento a livello di aiuti (ci riferiamo a nuclei con figli over 21 a carico, esclusi dalla norma, a famiglie particolarmente numerose, coppie di fatto, e a chi possiede patrimoni mobiliari e immobiliari), per il restante 2,3% non cambierebbe nulla.
L’assegno unico è “universale” in quanto spettante a tutte le famiglie con figli (dal settimo mese di gravidanza a 21 anni), senza distinzione tra lavoratori dipendenti ed autonomi, poiché il contributo economico mensile dipenderà dalla situazione economica del richiedente, così come risultante dall’indicatore Isee. Al massimo si potrà ottenere 250 euro, assicura il governo. L’assegno sarà, inoltre, compatibile con altre forme di sostegno, come per esempio il reddito di cittadinanza, e verrà riconosciuto sotto forma di credito di imposta o erogazione diretta della somma dovuta.
In base ad alcune simulazioni, secondo uno studio appena pubblicato dalla Fondazione studi consulenti del lavoro l’importo sarà pari a 1.930 euro l’anno (161 euro al mese) per ciascun figlio minorenne e a 1.158 euro all’anno (97 euro al mese) per ciascun figlio maggiorenne fino ad un livello di Isee pari a 30mila euro (oltre alle maggiorazioni). A partire dai 30mila euro di Isee il valore dell’assegno decresce in modo non lineare sino a 52mila, con una concavità verso il basso che tende a tutelare maggiormente i nuclei con Isee meno elevato. Oltre 52mila di Isee l’assegno resta costante a 800 euro l’anno (67 euro al mese) per ciascun figlio minorenne a carico e a 480 euro l’anno (40 euro al mese) per ciascun figlio maggiorenne.
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