Il Covid ha messo in ginocchio il gioco legale. Un disastro per l’erario di cui beneficiano i poteri criminali

Secondo uno studio curato dall’Università Luiss, l'aumento del fenomeno del gioco illegale che ha coinvolto fino a 4 milioni di giocatori dall’inizio della pandemia ad oggi.

La pandemia ha messo in ginocchio anche il settore del gioco legale, con il rischio, secondo uno studio curato dall’Università Luiss, di un aumento del fenomeno del gioco illegale che ha coinvolto fino a 4 milioni di giocatori dall’inizio della pandemia ad oggi.

Quello del gioco legale è un asse importante per le finanze pubbliche, con 11,4 miliardi versati all’Erario nel 2019 contro un gettito dimezzato nel 2020, pari a 6,7 miliardi di euro.

Prima dell’emergenza economico-sanitaria l’industria del gioco legale, come emerge dalla ricerca della Luiss Business School, aveva un valore di spesa pari a 19,4 miliardi di euro (dati riferiti al 2019). Nel 2020 si è registrato un crollo del 33 per cento.

Parallelamente si osserva una crescita dei canali digitali di gioco ma anche un incremento del gioco illegale. Le aziende concessionarie dello Stato, poi, hanno registrato nel 2019 un fatturato aggregato di circa 8 miliardi.

Si tratta, dunque, di un enorme buco per l’erario in favore dei poteri criminali, che governano e gestiscono il mercato nero del gioco d’azzardo e che, in questa pandemia, hanno trovato enormi margini di espansione.

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