Anche la procura chiede il fallimento della Scandone: il basket avellinese rischia di sparire

La procura di Avellino ha presentato istanza di fallimento nei confronti della Scandone per il mancato versamento dell'Iva: la cifra è di 8,7 mln di euro. Udienza il 25 marzo: rischia di essere il giorno dell'ultima sirena per il basket avellinese

Rischia di terminare il prossimo 25 marzo la gloriosa e decennale storia della Felice Scandone. La procura della Repubblica di Avellino ha infatti presentato, lo scorso 19 marzo, istanza di fallimento per la squadra di basket avellinese. Quel giorno doveva essere discussa un’altra istanza di fallimento presentata da un privato, i magistrati di piazza D’Armi hanno deciso di inserirsi nell’udienza.

La beffa per la Scandone è che nel frattempo la prima istanza di fallimento è stata poi ritirata, e dunque il 25 si discuterà solo quella presentata dalla procura. E la cifra è a dir poco ragguardevole: sono 8 milioni e 700mila euro i debiti contestati dai magistrati, frutto del mancato versamento dell’Iva. Un deficit messo insieme ai tempi della gestione ballerina di Gianandrea De Cesare, a cui il patron del gruppo Sidigas non ha nemmeno potuto rimediare visti i problemi piovuti addosso al suo gruppo imprenditoriale, con il maxi sequestro da 97 milioni di euro che bloccò i conti e lo estromise dalla guida della società.

Al suo posto sono arrivati Baldassarre e Scalella, ma con i guai del gruppo Sidigas la Scandone è diventata nel frattempo l’ultimo pensiero; si scoprirà il 25 marzo, nel giorno in cui verrà discussa l’istanza di fallimento, se i due sono riusciti a inserire nel piano di risanamento aziendale anche i debiti della Scandone garantendogli dunque il proseguio. Ma è chiaro che, data la cifra, il compito appare arduo.

La procura avellinese, nonostante il tribunale del capoluogo abbia dichiarato l’incompetenza territoriale sul caso Sidigas, ha deciso comunque di intervenire sulla Scandone, società che sì orbita nel gruppo imprenditoriale partenopeo da quando la rilevò De Cesare, ma che ha continuato a tenere la sua sede ad Avellino. L’istanza di fallimento è arrivata proprio quando Napoli aveva deciso di dissequestrare i 97 milioni di euro a Sidigas, riducendo la misura cautelare solo su 10 milioni.

Anche il sindaco Gianluca Festa sarà spettatore interessato dell’udienza: la sua scelta, da più parti contestata, di voler a tutti i costi portare avanti la storia della Scandone, rinunciando alla wild card con una nuova società sportiva, rischia dunque di aver portato al capolinea il basket avellinese.

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