Campagna vaccinale, il piano del premier Draghi
Un super commissario per la lotta alla pandemia, il coinvolgimento dei volontari della Protezione Civile e l’approvvigionamento di dosi: il premier Draghi lavora ad un piano unico nazionale delle vaccinazioni. La Campania intanto è terza in Italia, dopo Valle d’Aosta e Bolzano, per dosi somministrate
Migliaia di volontari della Protezione Civile per dare un’accelerata al piano vaccinale: il presidente del Consiglio Mario Draghi ingrana la marcia di una macchina che vede a capo Franco Gabrielli, una sorta di di super commissario per il coordinamento della gestione dell’emergenza innescata dal Covid-19 e dalle sue varianti e Fabrizio Curcio tornato alla guida della Protezione Civile. L’obiettivo è da fine marzo vaccinare 500mila persone al giorno. Ambulatori, presidi sanitari, strutture mobili, utilizzi di caserme, coinvolgere le forze di polizia: un impegno logistico e di personale che andrebbe a moltiplicare i numeri ad oggi realizzati negli hub di somministrazione esistenti. Nel frattempo Draghi darà battaglia a livello europeo per ottenere un accelerazione delle autorizzazione del nuovo vaccino Johnson&Johnson da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) e sommare nuove filiere di approvvigionamento a quelle esistenti di Pfizer, AtraZeneca eModerna con un occhio allo sviluppo della procedura di autorizzazione di nuovi vaccini, compreso il russo Sputnik 5. Il modello di riferimento a cui starebbe guardando il premier Mario Draghi per dare un nuovo impulso alla campagna di vaccinazione contro il Covid-19 in Italia è quello inglese: somministrare il farmaco il prima possibile a una fetta più larga di popolazione. Non più immagazzinare parte delle dosi, finora il 30%, per il richiamo. Il modello orizzontale che divide però il mondo scientifico. Intanto la Campania è terza in Italia con 389.875 dosi somministrate su 473.215 consegnate pari all’82,4%.
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