Moscati, il gran pasticcio del project financing: il centro servizi è a rischio
Il gran pasticcio del project financing per parcheggi e servizi alla città ospedaliera di Avellino. La società Pessina, titolare dell'opera, è in fase di concordato preventivo. Sbocco possibile è la cessione del progetto a imprenditori locali. Per il completamento del complesso mancano la foresteria, il centro commerciale e l'asilo nido: senza soluzioni, il progetto rischia di arenarsi definitivamente
L’ambizioso progetto che prevedeva di trasformare il Moscati in un centro multiservizi rischia di non vedere mai la luce. Ieri vi abbiamo raccontato i ritardi del cantiere delle aree esterne dell’ospedale, soffocate da anni dalla transenne quando dovevano già essere trasformate in cortili e spazi verdi già entro il 2017. Partendo da qui siamo riusciti ad avere altre informazioni su tutto il resto del project financing in cui era previsto, oltre il parcheggio multipiano, anche la realizzazione di un albergo foresteria, di un piccolo centro commerciale e di un asilo nido a disposizione dei dipendenti del moscati. Il tutto avrebbe dovuto trasformare l’intera azienda ospedaliera in una vera e propria cittadella, completa di tutti i servizi per la propria utenza. Un centro unico per l’intero Mezzogiorno.
Ad assicurarsi il progetto è stata, non senza polemiche al tempo e con maliziose ma azzeccate ricostruzioni politiche, la Pessina Costruzioni di Milano, che ha ottenuto in gestione tutto l’appalto e relativi guadagni per trent’anni dalla firma del contratto. Terminato però il parcheggio multipiano, ormai tre anni fa, i lavori si sono bloccati poco dopo.
Questo perchè la Pessina, una delle dieci imprese più importanti d’Italia nel settore edilizio, ha avuto enormi problemi finanziari che l’hanno portata a un passo dal fallimento. Lo scorso luglio il tribunale di Milano ha accettato il piano di concordato, estremo tentativo di salvataggio del gruppo, che ora l’azienda sta cercando di rispettare, onorando i creditori, con l’obiettivo di evitare il tracollo.
Naturalmente la condizione di difficoltà ha costretto la Pessina a bloccare escavatori e operai ad Avellino. Dunque il cantiere è fermo da tempo e rischia di rimanere così a lungo. La Pessina ha tra l’altro già cercato e sta cercando, per ridurre le spese e incassare liquidi in tempi brevi, potenziali acquirenti per rilevare l’intero project financing o quantomeno cedere il parcheggio multipiano già realizzato, per rientrare delle spese sostenute. E ci sono già stati contatti, assicurano i beninformati, con una serie di imprese locali, a partire da quelle guidate dagli imprenditori Angelo Antonio D’Agostino e i fratelli Marinelli, che per ora avrebbero mostrato solo un semplice interessamento ma nulla di più concreto.
Anche perchè ad oggi gli introiti del parcheggio sono lontani da quelli prospettati: in periodo Covid, certificano i documenti della Pessina, il guadagno giornalero si aggira attorno ai 500 euro e anche quando si lavorava “a regime”, si viaggiava attorno ai mille (a causa soprattutto del parcheggio selvaggio che si registra quotidianamente attorno all’ospedale). Ma i 340 posti auto realizzati all’interno del multipiano prevedevano una resa, in trent’anni, di oltre 20 milioni di euro, circa 745mila euro l’anno (dunque più del doppio rispetto ai reali e attuali introiti). Conti che non tornano dunque e che non permettono dunque alla Pessina di portare avanti gli investimenti previsti.
Proprio di recente la società di Milano ha comunicato di attendere importanti novità a gennaio che potrebbero permettere di far ripartire l’appalto, anche se le notizie sono ancora decisamente incerte; nel frattempo gli imprenditori interessati restano alla finestra, valutando il possibile business. Il Moscati è costretto ad attendere e valuterà in seguito il da farsi per evitare che il centro servizi si areni definitivamente.
I commenti sono chiusi.