Gestione rifiuti, è subito scontro tra De Vizia e Irpiniambiente

Nemmeno il tempo di accomodarsi sulla principale poltrona di Confindustria Avellino che è già scontro tra l’imprenditore Emilio De Vizia e Irpiniambiente sulla gestione rifiuti.

A cominciare è stato il neo numero uno dell’associazione degli industriali, che nel discorso di insediamento si è soffermato a lungo sulle inefficienze del pubblico: “Quando controllato e controllore sono la stessa persona, dieci volte su dieci le cose non vanno bene” le sue parole, che hanno riservato una stoccata diretta a Irpiniambiente, definita un carrozzone tra l’altro, secondo De Vizia, non legittimata dalla normativa ad andare avanti nella sua mission. De Vizia ha sostenuto infine la necessità di rivedere la gestione dei rifiuti in provincia attraverso un modello misto pubblico privato, “ma sono i sindaci a dover decidere” ha concluso.

Non si è fatta attendere la replica del numero uno di via Cannaviello Matteo Sperandeo, che si è detto stupito per le affermazioni di De Vizia. “Irpiniambiente rappresenta una realtà compiuta, unica in Campania, di gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti; ritardi e disfunzioni non son mai stati sottaciuti, ma non abbiamo mai riscontrato nè zelo nè attenzione da parte dei privati per colmare i vuoti infrastrutturali che caratterizzano la provincia”, l’affondo di Sperandeo nei confronti di De Vizia, a capo di una società privata che si occupa di raccolta rifiuti. “Avremmo apprezzato che anzichè demonizzare il pubblico il presidente di Confindustria, per il ruolo che ricopre, avesse spostato il confronto sulla prospettiva del comparto. Irpiniambiente – ha concluso Sperandeo – presenta risultati che sono sotto gli occhi di tutti, sia per le eccellenti performance che per i costi del servizio in perfetta linea con la media nazionale”.

Non schierandoci da nessuna parte, un consiglio sentiamo di darlo però all’amministratore unico di Irpiniambiente: se non vuole che si demonizzi la società di cui è a capo, inizi a pubblicare ogni singolo atto sul sito istituzionale rispettando la normativa sulla trasparenza; provveda a tagliare i 300mila euro di consulenze esterne all’anno; spieghi come mai il monte ore di assenze e di infortuni dei dipendenti della società è quasi il decuplo rispetto a una azienda privata dello stesso settore; motivi l’aumento di 26mila euro di stipendio, tenuto addirittura nascosto, del direttore generale Masucci, e la necessità dell’acquisto di un Suv per i suoi spostamenti; spieghi come sia possibile spendere in un anno un milione e 200mila euro di straordinari; dica con chiarezza quanti sono gli operai che hanno presentato attestazioni false di inabilità; ci informi quando finalmente usufruiremo dei famosi sgravi promessi sulla Tari del periodo Covid e infine dica agli avellinesi quando riavranno la loro isola ecologica che continuano a pagare profumatamente all’anno come servizio nonostante sia chiusa dallo scorso gennaio (qui però le orecchie dovrebbero fischiare soprattutto al sindaco Festa).

Forse allora, dopo aver risposto ai nostri interrogativi, De Vizia avrà qualche motivo in meno per recriminare

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