Covid, ecco il piano vaccini del governo: tempi, fasce d’età, distribuzione, modalità di prenotazione
Le prime dosi sono attese tra il 23 e il 26 gennaio e saranno distribuite in 300 ospedali lungo tutta la Penisola. Serviranno per vaccinare medici e infermieri, ospiti e operatori delle Rsa. Poi si partirà con le fasce di popolazione più esposte, sino alla popolazione attiva
La presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato le linee guida per il piano di vaccinazione anti Covid 19. Come noto l’Italia ha aderito all’iniziativa dell’Unione europea per l’acquisto di un pacchetto di vaccini di diverse case farmaceutiche. Le prime dosi ad arrivare probabilmente saranno quelle del vaccino Pfizer-BioNTech e poi quelle di Moderna. Ma la maggior parte dei vaccini acquistati sono quelli di Astra Zeneca.
Le prime dosi di vaccino sono attese tra il 23 e il 26 gennaio e saranno distribuite in 300 ospedali lungo tutta la Penisola. Serviranno per vaccinare medici e infermieri, ospiti e operatori delle Rsa. Poi si partirà con le fasce di popolazione più esposte, ovvero dagli over 80 passando di fasce d’età in fascia d’età, quindi alle categorie a rischio in base al quadro clinico, agli insegnanti e al personale scolastico. In seguito saranno vaccinati i lavoratori dei servizi essenziali e di quelli ad alto rischio, come chi lavora nelle carceri e nelle comunità. Infine, a partire dai principi dell’estate, sarà coinvolta la popolazione attiva.
La prenotazione al vaccino si potrà effettuare attraverso un’App o il numero verde nazionale, e andrà fatta per entrambe le date di vaccinazione, visto e considerato che è prevista la somministrazione di due dosi. Alla data prevista ci si dovrà presentare presso il punto di somministrazione muniti di documento di identità. A vaccinazione effettuata si dovrà trascorrere un periodo di sorveglianza in modo che, in caso di reazione, il medico possa intervenire.
I vari punti di somministrazione saranno coordinati a livello locale e avranno come riferimento la Regione, che a sua volta si potrà appoggiare al coordinamento nazionale presso il ministero della Salute, a cui parteciperà anche il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus. In tale quadro saranno le Als a chiedere il quantitativo delle dosi necessarie nei territori di competenza.
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