Ofantina, da giovedì chiude il viadotto di Parolise: per nove mesi Irpinia tagliata in due

Nove mesi di chiusura – lo stop partirà nella tarda mattinata di giovedì prossimo – incrociando le dita, però, e condizioni meteo permettendo si spera di finire già a Natale. Percorsi alternativi per auto e mezzi pesanti, indennizzi economici per le famiglie che abitano a ridosso del cantiere e che saranno costrette a traslocare: c’è l’impegno a sostenere i costi per fitti e trasloco, così come a “coprire” i disagi. Provincia di Avellino tagliata in due, saranno 270 e passa giorni di passione per pendolari, turisti diretti verso l’Alta Irpinia e soprattutto per operatori commerciali e imprese dei nuclei produttivi e industriali sia della valle dell’Ofanto che dell’Alto Sele. Si mette mano ai lavori di adeguamento e messa in sicurezza del viadotto di Parolise che segna il primo tratto dell’Ofantina. Il programma dell’intervento, così come l’individuazione dei percorsi alternativi sul fronte della viabilità – non ultimo il piano di evacuazione dei nuclei familiari che risiedono nelle abitazioni a poca distanza dal ponte – sono stati al centro di un delicato vertice in Prefettura. Fornite le indicazioni per i veicoli in transito: auto, bus di linea e mezzi fino a 3 tronnellate e mezzo di peso usciranno dallo svincolo di Candida per riprendere l’Ofantina a San Potito, con una differenza di percorso di circa un chilometro. Discorso completamente diverso, invece, per i mezzi pesanti: saranno dirottati da Parolise a Pratola Serra, ma senza attraversare i centri abitati, e da qui raggiungeranno Avellino Est con un aggravio in termini di percorso di circa 10 chilometri.

 

 

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