A Calitri l’impianto di depurazione biologico da 2,3 milioni. Il sindaco Di Maio: tuteliamo l’Ofanto

Il fitodepuratore prevede che i reflui siano convogliati in vasche al cui interno siano presenti ghiaia e piante, così da filtrare e pulire l'acqua che poi sarà riversata nel corso fluviale. "Entro la fine del 2025 avremo impianti di depurazione a copertura di tutto il centro abitato"

Entro la fine del 2025 Calitri avrà impianti di fitodepurazione che serviranno tutto il centro abitato. Lo ha fatto sapere il sindaco Michele Di maio, che ha incassato il disco verde della regione Campania su un progetto da 2,3 milioni di euro per l’impianto, ovvero la costruzione di due bacini in cui confluiscono le acque reflue e che prima di essere immesse del fiume avranno il filtro di ghiaia e piante.

L’acqua sarà così depurata al 100%, e l’Ofanto è tutelato. Come ha spiegato Di Maio, che lavora all’adeguamento della depurazione dal suo insediamento a palazzo di città, dopo il terremoto del 1980 solo una parte del paese era dotata di un collettore fognario, mentre il resto sverzava a cielo aperto in uno dei torrenti a valle. Oltre all’ultimo decreto di finanziamento, in contrada Sambuco è stato dato mandato ai lavori del terzo lotto fognario, grazie ad un ulteriore finanziamento da circa 1,5 milioni.

“Rispondiamo ad una direttiva Cee che impegna tutti i comuni con meno di 5 mila abitanti, a dotarsi di impianti di fitodepurazione, e ora possiamo annunciare il metodo biologico di depurazione delle acque. Dopo il decreto regionale, il comune procederà nella compilazione di tutti gli atti per la progettazione esecutiva, poi la pubblicazione della gara.

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