IL CORSIVO – Compromessi storici e… preistorici

Il sondaggio di Euromedia Research sull’opinione degli italiani circa l’affidabilità di Donald Trump è stato illustrato ieri da Alessandra Ghisleri su La Stampa. Il risultato generale è che siamo sostanzialmente un Paese in cui i giovani mostrano di avere molto più giudizio degli over 65. Infatti sostengono che l’attuale Presidente Usa sia un pericolo per la stabilità internazionale. E non pare occorra aggiungere altro con il curriculum istituzionale che Donald si ritrova. Di converso, gli over 65, più che guardare alla realtà dei fatti, preferiscono starsene con la testa tra le nuvole a fare i buonisti-attendisti per pigrizia, della serie prima o poi tutto si aggiusta (certo che sì, ma il problema è vedere come si aggiusta).
Tanto acclarato, sarebbe interessante, adesso, proporre un sondaggio sul pensiero degli italiani circa l’intesa in corso Trump-Putin per ridurre di fatto in schiavitù l’Ucraina oggi e l’Europa domani.
A giudicare dagli umori già emersi dai silenzi assordanti di destra e di sinistra, parrebbe che il patto diabolico tra i due piaccia sia ai post-comunisti che ai post-fascisti. Se così fosse, ovvero se post-comunisti e post-fascisti tramutassero questa condivisione “anche” in alleanza politica, ci troveremmo di fronte ad una fase evolutiva disastrosa dell’invece saggio e necessario “compromesso storico” teorizzato e agognato da Enrico Berlinguer alla luce del golpe cileno del 1973.
Detto diversamente, ci troveremmo, a nostra insaputa, in un regime da “compromesso” che non avrebbe niente di “storico” e tutto, ma proprio tutto, di “preistorico”.

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