Sant’Angelo dei Lombardi, candidato progetto di un parco fotovoltaico da oltre 5 mila KW in prossimità del Goleto

Il Comune annuncia battaglia e chiede un incontro a Napoli con il vice Governatore Fulvio Bonavitacola. Il consiglio comunale presieduto dalla sindaca Repole si oppone, ma la regione ha già inviato le lettere di espropri su circa 15 ettari di terreni

Determinata a investire in installazioni di pannelli fotovoltaici in prossimità dell’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi è la Global Service Srl con sede legale a Bolzano. La società oltre un anno fa ha avviato l’iter di autorizzazione all’occupazione dei suoli e alla valutazione di impatto ambientale per la realizzazione del parco. La produzione stimata dei pannelli a terra è di 5.376 kw, e dovrà impegnare circa 15 ettari di terreni. Ad oggi, incassato il disco verde della Regione sulle autorizzazioni, si procede agli espropri.

Tutti i proprietari interessati sono stati raggiunti da notifiche di esproprio. Il consiglio comunale cittadino presieduto dalla sindaca Repole, ha portato in discussione il progetto e affrontato la questione, locale e globale. All’unanimità è stata votata la ferma opposizione alla eventuale Autorizzazione Unica in variante urbanistica con riferimento alla tutela e alla valorizzazione del sito storico- religioso.

Mentre la sindaca Repole ha argomentato sulla legge del consumo del suolo, sulla necessità di tutelare l’abbazia goletana già attraversata dall’elettrodotto, e sul coinvolgimento delle associazioni agricole- a partire da Coldiretti- per rafforzare la battaglia, il consigliere Mario Del Goleto denuncia l’indifferenza delle istituzioni, indebolite dallo strapotere economico delle multinazionali, ma anche l’indifferenza delle comunità.

La prossima settimana la sindaca Repole sarà ricevuta a Napoli dal vice governatore Bonavitacola, ma Del Goleto ha lanciato un appello ai giovani e alla collettività di esporsi in prima persona a tutela del territorio e dell’Abbazia, su cui oggi gravitano ben altre prospettive. In chiusura dell’intervento, il consigliere ha sottolineato la debolezza dimostrata in questi mesi dalle organizzazioni professionali agricole, poco attente alla difesa del settore. “Le aree agricole oggetto di installazioni di impianti energetici perdono la connotazione originaria, e dovrebbero essere traslate d’ufficio ad aree equiparate agli insediamenti produttivi perchè non è più possibile coltivare” ha spiegato.

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